martedì 19 dicembre 2017

Movimento Creativo: risorsa e potenzialità per il Ben-Essere




La mia professione mi dà quotidianamente la possibilità di sperimentare quello che è il Movimento Creativo e con questo post vorrei darne una definizione se non ottimale, per lo meno comprensibile e (perché no) magari indurre in voi che state leggendo la curiosità di sperimentare direttamente questa esperienza. Non è così facile e scontato spiegare a parole cosa sia, poiché non si tratta di qualcosa di statico e concreto, ma di un PROCESSO attivo e dinamico, che quindi si contrappone ad uno stato stabile, immutabile e invariabile. Solitamente quando cerco di esprimere a parole un concetto complesso come questo, provo a buttare giù le prime parole che mi vengono in mente, che meglio si associno a quel concetto e quando penso a cosa sia il Movimento Creativo penso a un gesto, una danza, un respiro, un' azione, uno sguardo, uno spostamento, un viaggio, un cammino..penso quindi a qualcosa che si crea, si genera e si trasforma.

Ma quando il Movimento diventa CREATIVO?

Quando il movimento parte da un' improvvisazione e questa improvvisazione proviene a sua volta da nostri impulsi più interiori che si concretizzano poi nel movimento puro e autentico. Il Movimento Creativo ci permette quindi di dare e di darSi, di sentire e di sentirSi, di guardare e di guardarSi... ci permette di fare esperienza con il nostro SE', di conoscere il ME e l' ALTRO DIVERSO DAL ME in un'azione comune, reciproca e condivisa...quando ci permette di esplorare nuovi modi di fare e NUOVI MODI DI ESSERE NEL MONDO, nello spazio, nel qui ed ora...quando ci permette di osservare, capire e sperimentare il cambiamento, un CAMBIAMENTO COSTRUTTIVO, INTROSPETTIVO e INTIMO.
Il Movimento Creativo è quel processo creativo che ci induce ad una conoscenza maggiore di Sè, ad cambiamento consapevole e quindi al nostro benessere interiore.
Il movimento creativo è voglia di scoperta e ri-scoperta, è ricerca incessante, è stupore, sorpresa, meraviglia, è follia...è un processo irrazionale ma consapevole capace di creare un equilibrio, un' armonia interiore, o meglio un' armonizzazione danzante.
Il Movimento Creativo è insita nell'entità corporea, è quindi una DANZA DEL CORPO, una danza dei sensi..ovvero la DANZA DELLE EMOZIONI! E quale movimento più bello e armonico, quale danza più pura e autentica se non la DANZA DELLA VITA?



"Vivendo in modo creativo ci si rende conto del fatto che ogni cosa che facciamo aumenta
 il senso di essere vivi, di essere noi stessi, insostituibili e unici." 
(Donald W.Winnicott)

mercoledì 13 dicembre 2017

Cos'è la CREATIVITA' e come contribuisce al nostro BENESSERE?




Tutti partiamo da un concetto stereotipato che la creatività appartiene solamente agli artisti come ad esempio musicisti, danzatori, cantanti, scrittori...ma è fondamentale prima di tutto chiarire che la CREATIVITA' APPARTIENE A TUTTI, ovvero tutti siamo potenzialmente creativi, tutti possediamo il potenziale creativo ma non sempre ne siamo coscienti e consapevoli. In realtà la creatività risiede anche in semplici azioni o situazioni quotidiane, come ad esempio preparare una bella cena, apparecchiare con dedizione una tavola, scegliere l'abito da indossare, cantare sotto la doccia, arredare la propria casa..
E' evidente che l'artista vive la propria creatività come un bisogno non solo personale ma anche professionale, e la utilizza come tale.
La creatività è un impulso naturale e vitale dell'esistenza umana. 
La nascita, l'atto di nascita di per sè è il nostro primo atto creativo della nostra vita. Questo processo creativo poi si evolve nel corso della nostra vita ma a volte l'ambiente circostante, l'influenza sociale, familiare e culturale possono inibire la nostra creatività ed è da questo momento in poi che si inibiscono le nostre emozioni innescando la paura di esprimersi e reprimendo la nostra forza vitale, facendo così emergere conflitti interni, tensioni, aspetti nevrotici, ansie, fobie, paure.
Proprio per questo la creatività è necessaria e vitale per la nostra esistenza! 


Ma cosa significa essere creativi?

Essere creativi vuol dire lasciare fluire gli impulsi interiori aprendosi alle emozioni.
Gli impulsi e le emozioni non possiamo che ritrovarle e ricercarle nel nostro CORPO.
Significa quindi sentire e percepire il nostro ESSERE in azione e in contatto con il proprio mondo interiore. Questo contatto non è sempre facile e scontato, poichè richiede esercizio per imparare l'arte dello stare con se stessi, l'arte dell'ascoltarsi, l'arte della presenza, l'arte dello stare nel qui ed ora. L'artista ha la fortuna di aver già appreso questi meccanismi e processi, anche se spesso è condizionato dal risultato del suo prodotto artistico legato a canoni estetici e di perfezione. Il non artista può certamente apprendere ad essere creativo, ad essere artista e può utilizzare il suo potenziale creativo per accrescere il suo Benessere. 
La creatività ci permette di imparare a sentire e osservare i nostri impulsi. 
Dietro questi impulsi ci sono i nostri desideri e i nostri bisogni.
Tutto ciò arricchisce la conoscenza e consapevolezza di noi stessi e del nostro ESSERE.

Creatività è quindi un processo di integrazione e interazione tra Corpo e Mente.
Questo processo di integrazione tende ad affievolirsi nella vita adulta, poichè da adulti perdiamo principalmente il contatto con la nostra dimensione corporea privilegiando il canale comunicativo della ragione, del pensiero, della razionalità.
Attraverso la creatività è possibile ricreare e ritrovare il rapporto armonico tra il corpo e la mente, riappropriandosi soprattutto di quella dimensione corporea che caratterizza il nostro essere stati bambini.

“Da giovani, quando guardavamo un aeroplano nel cielo, l’intero corpo guardava in su. Quando ci chinavamo per guardare un insetto, l’intero corpo si chinava giù ma poi, gradualmente soltanto gli occhi, con un limitato movimento del collo hanno guardato. Quando ci allunghiamo verso qualcosa, soltanto il braccio si allunga. Quando camminiamo, solo le gambe camminano. L’eccitazione corporea, l’azione totale di tutto l’organismo, si è frantumata in gesti separati. Il bel flusso dell’energia, il senso di connessione, è sparito” (Whitehouse,in Pallaro 2003)

E' proprio questo il senso di connessione che dobbiamo riacquistare!
Per permettere questo è fondamentale recuperare la dimensione corporea e ludica, componenti che appartengono al nostro bambino interiore.

Quindi come arte e creatività contribuiscono al nostro benessere psicofisico?
- L'integrazione corpo-mente permette di recuperare la relazione tra 3 dimensioni: corpo che agisce, corpo che sente e corpo che si sente. Ciò permette di sviluppare quella coscienza recettiva, che osserva se stesso senza giudizio. Aprirsi alla creatività in senso ampio, significa godere di essa e della sua essenza senza l’esigenza della perfezione nel risultato, poiché la perfezione ci allontana dai nostri bisogni e quindi da noi stessi.
- Aumentando la capacità di ascolto e di percezione delle nostre reazioni fisiche e corporee (aumento battito cardiaco, tensione o rilassamento muscolare, respiro affannato o rilassato..) possiamo iniziare a percepire i nostri impulsi nascosti, inibiti, inespressi che cercano di emergere, arricchendo così la nostra possibilità di sviluppare un processo creativo autentico, ovvero la nostra forza vitale.
- Lo sviluppo del processo creativo accresce la coscienza corporea e la capacità percettiva. Questo arricchisce la nostra auto-conoscenza, la consapevolezza di sè, il rapporto con se stessi e gli altri.

Cos'è la creatività per me?
Creare è COSTRUIRE. Si costruiscono storie, musiche, danze, canzoni...e in questo processo lungo, intimo e complesso si dà forma a nuove idee, nuovi significati, nuove aspettative, nuove prospettive, nuove esperienze, nuovi viaggi.
Creare è Nascita e RINASCITA. E' scoperta ma soprattutto RISCOPERTA.
Creare è CORPO IN GIOCO, un corpo che ritorna ad essere bambino per riacquistare la sua dimensione ludica e corporea. Attraverso il gioco, lo stupore e la curiosità si impara ad esplorare il mondo.
Creare è paradossalmente DISTRUZIONEAnche Picasso diceva "Ogni atto di creazione è, prima di tutto, un atto di distruzione"...perchè creare è un pò come rompere vecchi schemi, distruggere le vecchie idee, quelle idee omologate e stereotipate...per questo ogni atto creativo implica inevitabilmente un cambiamento e una trasformazione!

La creatività rappresenta la nostra forza vitale di cambiamento, una processo che ci conduce al nostro Benessere fisico, psichico, affettivo, relazionale.

La creatività ci rende quindi vitali, unici e autentici, poichè l'atto creativo ci permette di lasciare la nostra impronta nel mondo.


“È nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, 
è in grado di essere creativo e di fare uso dell'interpersonalità, 
ed è solo nell'essere creativo che l’individuo scopre il sé.  
(Donald Winnicott)


venerdì 1 dicembre 2017

COMFORT ZONE: cos’è e perché è importante saperne uscire ogni tanto?


La Psicologia Comportamentale definisce la comfort zone come:
“La condizione mentale in cui la persona agisce in uno stato di assenza di ansietà, con un livello di prestazioni costante e senza percepire un senso di rischio”

Tutti abbiamo le nostre comfort zone: la nostra casa, un luogo particolare, una stanza, l’amica di sempre, la mamma, una città, il fidanzato, la fidanzata, la moglie, il marito, un cane, la “giornata tipo”, un libro. Insomma le comfort zone sono tante, tantissime e molto varie e ovviamente sono molto soggettive.

Quando ci esponiamo oltre la nostra comfort zone percepiamo uno stato di ansia e un alto livello di rischio.
Quando invece al contrario evitiamo situazioni nuove ci sentiamo sollevati dal peso dell'ansia e della paura.
Tutto ciò che fa parte della nostra comfort zone ci fa quindi stare bene, a proprio agio e al sicuro. Sappiate che è bene averne una, anzi tante! 
Ma allora perché è importante saperne uscire ogni tanto?

Rimanere ancorati nella nostra confort zone per molto tempo ci ingabbia in una vita prevedibile, gestibile, controllabile, conoscibile rendendo la nostra vita piatta e senza stimoli. A volte la nostra comfort zone può diventare la nostra prigione perché:
Non si cresce
Non si evolve
Non si cambia

Imparare ad uscire dalla nostra confort zone ci dà invece l’opportunità di crescere e imparare perché ci permette di:

- sperimentare noi stessi in altri luoghi o situazioni.
- conoscere meglio noi stessi, le nostre reazioni e le nostre emozioni
- scoprire nuove parti di sé
- scoprire nuove possibilità di Essere
- scoprire nuove possibilità di agire
- individuare le nostre risorse
- apprendere il nuovo
- cambiare ed evolvere
- credere di più in se stessi e nelle proprie capacità
- accrescere l’ autostima

Questo processo non è sempre facile e immediato poiché richiede rischio e coraggio.
Osare ci espone alle cadute, alle sconfitte...ma ne vale sempre la pena!

La crescita personale, il successo in qualcosa, una vita migliore che stai cercando o desiderando, non si trovano nella tua zona di comfort, altrimenti le avresti già raggiunte senza difficoltà: esse si trovano fuori e per raggiungerlo devi uscire, andare oltre, altrove, più lontano e quindi  bisogna OSARE, RISCHIARE, AGIRE!

Per farlo in modo efficace è importante farlo con consapevolezza e a piccoli passi. Farlo bruscamente potrebbe innescare troppo stress. L’obiettivo non è abbattere drasticamente la comfort zone ma allargarla gradualmente per aumentare e allargare il nostro stato di benessere.

Prova a pensare e ricordare a tutte le cose belle che hai ottenuto dalla vita, quando sei uscito dalla tua comfort zone! Come ti sei sentito dopo? Sicuramente bene e soddisfatto, vitale, energico!

La nostra comfort zone è solitamente in contrasto con quello che vogliamo realmente dalla vita. Tutti vogliamo cambiare qualcosa, ma non sempre abbiamo il coraggio di farlo realmente. Ad esempio:
- Interrompere un rapporto d’amore che non va
- Cambiare il lavoro che non ci piace
- Avere tanti e nuovi amici

In questi esempi illustrati il rapporto d'amore, il lavoro, la solitudine rappresentano alcune  comfort zone perché queste condizioni, pur procurandoci disagio e malessere, ci danno la possibilità della prevedibilità. La prevedibilità delle cose ci permette di gestire e controllare la nostra vita, le nostre emozioni, senza esporci al rischio, a quello che è nuovo e sconosciuto, riducendo ed evitando così ansie e paure.

Quindi cosa possiamo fare in concreto per uscirne e abbandonare tutto quello che apparentemente è confortevole per noi?

Ti consiglio di partire con un primo piccolo esercizio:

Fai ogni giorno qualcosa che ti fa paura.
Fai ogni giorno qualcosa di “scomodo”, di diverso dalla tua routine.

Sperimenta le tue paure e ascolta le tue emozioni in quel momento
E se ti va scrivimi per condividere questa tua esperienza.. fuori dalla tua zona di comfort!


“La tua vita inizia dove finisce la tua zona di comfort.”
(Neal Donald Walsch).