giovedì 27 giugno 2013

Incontro pratico-esperienziale Training Autogeno



La Dott.ssa Giordano Margherita, in collaborazione con l’ Associazione culturale Romanelmondo, è lieta di invitarvi al primo incontro pratico-esperienziale di Training Autogeno

Mercoledì 3 Luglio 2013 alle ore 18:30
presso Scarpette Rosa in via Gregorio XIII n° 22


Il CORPO e la PSICHE rappresentano due realtà intimamente connesse tra loro...ciò è evidente quando disagi, tensioni, conflitti interni si traducono (quasi sempre) in malesseri fisici, sintomi psicosomatici, stati ansiosi. Il corpo diventa, spesso, l’unica possibilità espressiva di un disagio, di una frustrazione, di una sofferenza... Imparare a mettersi in contatto con il proprio corpo (ascolto passivo), con le proprie sensazioni, le proprie emozioni e i propri vissuti interni, può contribuire a conoscere le parti di sé più profonde ed avviare un processo di conoscenza integrata della propria unicità, del proprio Sé.
Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento che facilita il raggiungimento di questo scopo, utilizzando l’autodistensione psichica e somatica.
Il TA viene applicato per :
- Disturbi somatici (cefalee, rigidità muscolare, disturbi gastro-intestinali...)
- Disturbi d' ansia (ansia generalizzata, fobie, attacchi di panico, sintomi da stress...)
- Promozione del benessere (migliora la concentrazione, l' attenzione e potenzia dell'autostima; per recuperare energie e raggiungere l’armonia interiore..).


L’incontro durerà 1 ora circa ed è rivolto a chiunque fosse interessato
E’ consigliabile un abbigliamento comodo
Il prezzo è di 10 euro
Confermare la prenotazione entro lunedì 1 luglio

Per iscrizioni e informazioni
Cellulare:  3206397160
Mail:  artecorpomente@live.it


Conduce il corso la Dott.ssa Giordano Margherita,
Psicologa iscritta all’ Albo n° 19716, Insegnante di danza,
specializzata in tecniche di rilassamento e strategie arte terapeutiche.

martedì 25 giugno 2013

Dipendenza da Videogames


Il GIOCO, attività naturale e fondamentale per i bambini, svolge delle funzioni insostituibili anche in età adulta in cui trova delle modalità di manifestazione e degli spazi diversi, rivelandosi come una esigenza ed una capacità intrinseca all’essere umano in tutto l’arco della vita. Da un po’ di anni, gran parte del tempo libero destinato alle attività ludiche è stato conquistato dall’attrazione esercitata dalle nuove possibilità tecnologiche dei videogiochi, che sono divenuti uno dei passatempi preferiti, capaci di appassionare il pubblico di ogni età, sia maschile che femminile.
Il videogioco possiede potenzialmente effetti positivi in quanto può:
- rappresentare uno stimolo ad alcune abilità manuali e di percezione,
- stimolare la comprensione dei compiti da svolgere,
- abituare a gestire gli obiettivi,
- favorire l’allenamento dell’autocontrollo e della gestione di emozioni,
- sviluppare diversi aspetti della personalità,
- favorire apprendimenti specifici su alcune tematiche.

Ma un utilizzo incondizionato e spropositato dei videogiochi può comportare diverse conseguenze negative a livello psicofisico quali:


  • videomania (o videoabuso), problemi di astinenza,
  • compromissione della salute (sedentarietà e sovrappeso),
  • videofissazione (prolungata esposizione ad un videogame, senza pause e completamente assorbiti dal gioco in silenzio e, spesso, in una stanza poco illuminata),
  • scarso rendimento scolastico,
  • compromissione dei rapportisociali favorendo isolamento, individualismo, introversione.

Il quadro clinico della videodipendenza si delinea proprio quando non si riesce più a controllare volontariamente il proprio comportamento in rapporto all’uso del videogame e spesso c’è bisogno di dimostrare a se stessi e all’ “antagonista virtuale” il proprio valore e le proprie capacità, inducendo ad una sorta di “fuga” da una realtà insoddisfacente, noiosa ed anonima, all’interno di un ambiente virtuale nel quale essi trovano rifugio.
Si fa un uso eccessivo di videogames per soddisfare sul piano virtuale quel che non si riesce a ottenere sul piano della realtà, fino al punto di percepire il mondo reale come un semplice ostacolo o impedimento all'esercizio della propriaonnipotenza che si sperimenta con immenso piacere nel mondo virtuale, conducendo il soggetto ad una vera e propria DEPERSONALIZZAZIONE e DEREALIZZAZIONE.