mercoledì 29 aprile 2020

DIDATTICA A DISTANZA E SISTEMA SCOLASTICO. Quali risorse? Quali mancanze?



Penso che in questo periodo così surreale dobbiamo ritenerci davvero fortunati ad avere la tecnologia come ulteriore risorsa e di poter usufruire di alcuni vantaggi che la tecnologia può offrirci, come ad esempio la Didattica a Distanza. Bambini e adolescenti grazie alla DaD stanno continuando a coltivare le relazioni scolastiche, stanno continuando a mantenere attivi alcuni punti di riferimento per loro importanti come la scuola, gli insegnanti, le lezioni, i compagni.
La scuola con l'emergenza si è subito reinventata e anche gli insegnanti si sono dovuti adattare a questo nuovo cambiamento, in maniera formidabile, secondo me. Non è stato facile, non è facile. Eppure il loro impegno è stato quasi sempre sminuito o, ancora peggio, scontato. Ho la fortuna di collaborare con tanti insegnanti validi (altri un pò meno, ahimè), che oltre alla didattica, non stanno trascurando il lato umano ed emotivo. Questo mi dà davvero tanta fiducia nel sistema scolastico!
Purtroppo la Didattica a Distanza presenta delle crepe. Dal mio punto di vista professionale, penso che crei ulteriori DISTANZE, soprattutto a livello emotivo. E' difficile, molto difficile, comprendere stati d'animo, emozioni, disagi, difficoltà. E' quindi molto difficile aiutare in modo adeguato gli alunni. Inoltre la DAD riesce a stento a salvaguardare le RELAZIONI INTERPERSONALI e l' INCLUSIONE SCOLASTICA. Come scrissi in un post precedente, la DAD sta amplificando le difficoltà di alunni che erano già in difficoltà, sta amplificando le fragilità di alunni che erano già molto fragili.
Ecco, penso che la Didattica a Distanza metta in evidenza le MANCANZE, quelle mancanze che il sistema scolastico ha già. La DAD ci permette di osservare le crepe che il sistema scolastico ha già. La scuola potrebbe e dovrebbe maggiormente investire, non solo sulla qualità della didattica, ma anche su altri elementi fondamentali per la crescita degli alunni: EMOZIONI, EMPATIA, RELAZIONE, INCLUSIONE.
Questi fattori non solo migliorerebbero l'apprendimento scolastico, cosa non da poco, ma soprattutto permetterebbe una maggiore crescita emotiva che è fondamentale per creare PERSONE PENSANTI.



Dott.ssa Margherita Giordano
Psicologa clinica e dell'età evolutiva

Ricevo a Milano e Online 
320 6397160
artecorpomente@live.it





mercoledì 15 aprile 2020

Coronavirus: come gestire le emozioni dei bambini



Il Coronavirus ha sconvolto la nostra vita e anche quella dei bambini, ha stravolto le nostre abitudini e la nostra quotidianità. Con la chiusura delle scuole, degli asili, con le restrizioni e la mancanza di libertà anche i bambini soffrono. Ma cosa succede in questo periodo nella testa dei bambini? Cosa pensano? Cosa immaginano? Cosa sentono?

Come gli adulti, anche i bambini in questo periodo così complesso stanno sperimentando tante emozioni. Così come gli adulti, i bambini possono sentirsi soli, spaventati, arrabbiati, frustrati, tristi, annoiati, oppure avere pensieri confusi. E’ importante sapere che i bambini sentono e comprendono le emozioni ma non sono ancora molto bravi a spiegarle, e se lo fanno, lo fanno attraverso il disegno e il gioco. I genitori possono essere quindi ottimi “facilitatori emotivi”, incoraggiandoli ad esternare le emozioni e instaurando con loro un dialogo emotivo. Per instaurare un dialogo emotivo è necessario porsi a loro attraverso un ascolto attento, accogliente ed empatico, rassicurandoli attraverso le parole e i gesti (gli abbracci, le coccole…), utilizzando parole semplici e chiare, incoraggiandoli a parlare delle loro emozioni e stati d’animo. I bambini hanno bisogno soprattutto in questa situazione di vivere in un ambiente sereno, di non venire angosciati da immagini o parole, ma soprattutto di avere accanto a sé genitori disponibili all’ascolto e alla comprensione. Oltre al dialogo emotivo ed empatico ti propongo qui alcune strategie per gestire le emozioni dei bambini in questo periodo particolare:

Accetta e accogli tutte le emozioni. Concedi ai bambini, ma anche a te stesso, di provare tutte le emozioni, anche quelle più spiacevoli, come la paura, la tristezza o la rabbia. Accetta e accogli tutte le tue emozioni. Le emozioni ci insegnano che siamo esseri umani.
Quando ci troviamo ad affrontare emozioni difficili, l’unico modo per superarle è attraversarle.
E’ difficile, lo so, ma provaci!
Se tuo figlio è triste, concedigli di essere triste. Se è arrabbiato, concedigli di essere arrabbiato. Se è annoiato, concedigli di essere annoiato. Se ha paura, concedigli di sperimentare la paura. Se è confuso, concedigli di essere confuso. Tutte le emozioni sono importanti, non dobbiamo reprimerle, ma lasciarle fluire. Perciò concedigli di provare ogni emozione che lo attraversa. Senza fretta. Se si sentirà supportato, ascoltato, accolto e non giudicato nel suo "sentire", troverà il modo di tirare fuori quello che prova, quello che sente e forse anche qualcosa di nuovo di sé.

Cerca di non proiettare sul bambino le tue emozioni. I bambini comprendono facilmente gli stati d’animo degli adulti. È dunque molto importante che i genitori si impegnino a gestire le loro emozioni, mantenendo la calma e rassicurandoli, spiegando gli avvenimenti in modo semplice e per loro comprensibile.

Mantenere e definire una routine. E’ fondamentale in questo periodo mantenere più o meno le stesse abitudini di prima, per quel che si può ovviamente, creando e ricreando una nuova routine. Mantenere vivi i contatti con la scuola, ad esempio, aiuta molto in questo momento, perché permette ai bambini di continuare ad avere quei punti di riferimento non solo spazio/temporali, ma soprattutto relazionali. E’ molto utile consentire nell’arco della giornata alternare momenti di apprendimento, di gioco, di relax e di attività fisica. Mantenere una routine è importante perché ci dà modo di controllare e prevedere la realtà, ci dà il senso che siamo noi ad organizzare la realtà. In questo periodo confuso ed incerto, la routine può dare a noi e ai bambini un senso di certezza, prevedibilità e stabilità (fisica, mentale ed emotiva).

Coltivare le relazioni sociali e amicali. Ricorda ai bambini che in questo periodo è necessario il distanziamento fisico ma non il distanziamento sociale. In questo periodo anche i bambini hanno bisogno di rimanere in relazione con gli altri, con i compagni di scuola, con i suoi amici, attraverso chiamate e videochiamate per condividere con i suoi pari vissuti ed emozioni, o semplicemente per raccontarsi e sentirsi meno soli. E' importante mantenere i contatti anche con i nonni. Tanti bambini purtroppo sono lontano dai propri nonni, quindi organizzate con regolarità chiamate e videochiamate anche con loro. Non sarà lo stesso, ma purtroppo in questo periodo è l'unica modalità che abbiamo per mantenere le relazioni con le persone lontane e che vogliamo bene

Mantenere i contatti con i genitori separati. È importante che in questo periodo i bimbi stiano vicini a tutte le persone che gli vogliono bene. Nel caso di famiglie con genitori separati è importante mantenere un contatto relazionale con il genitore non convivente. Fate in modo che il contatto sia costante e regolare.

Fornire spiegazioni in modo rassicurante. I bambini hanno bisogno di sapere cosa sta accadendo. Hanno bisogno di sapere perché ciò che non si conosce fa ancor più paura. Raccontate ai bambini cosa sta accadendo, usando termini semplici, non allarmistici. I bambini hanno bisogno di sicurezza, di spiegazioni semplici, chiare (informazioni dell’Oms o della Protezione Civile) e soprattutto coerenti. Provate a spiegare la situazione attuale facendo riferimento ad un evento personale del passato, ad esempio: ”Ti ricordi quella volta che avevi la febbre e non potevi uscire, non potevi andare all’asilo, non potevi andare a trovare la tua amichetta…?”.

Fai attenzione ai suoi comportamenti. È possibile che si verifichino delle regressioni a stadi precedenti che danno al bambino sicurezza e contenimento. Alcuni potrebbero tornare a cercare i peluche, altri il ciuccio o il biberon. Inoltre può capitare che i bambini reagiscano attraverso un “congelamento emotivo”, il cosiddetto “freezing”, uno stato di impotenza o di apparente serenità. Non sempre questo è segno di serenità. Bisogna evitare che i bambini reagiscano come adulti, responsabilizzandosi eccessivamente e inibendo le loro emozioni.
Attraverso il gioco o il disegno possiamo imparare meglio a comprendere le loro emozioni. Può capitare che mettono in scena catastrofi, guerre, richiamando la necessità di sentirsi protetti costruendo case, tende o rifugi. Possiamo quindi imparare a comprendere meglio le loro emozioni.

Accetta di essere un genitore imperfetto. Sicuramente sbaglierai, sicuramente ti sentirai stanco o frustrato perché tante volte non sai come gestire le emozioni di tuo figlio. Sicuramente tante volte avrai pensato che non sei un bravo genitore, che non gli dai abbastanza, che non sei abbastanza. Ma è normale. E’ normale sentirsi sbagliati. E’ normale sentirsi inadeguati. E’ normale esserlo soprattutto in questo periodo in cui tutti siamo travolti da tante emozioni, tanti eventi, tante situazioni, tanti cambiamenti. Perciò vai bene così! Accetta di essere un genitore imperfetto.


Se in questo periodo ti senti stanco o sopraffatto, se hai bisogno di un confronto o un supporto, ricorda che gli psicologi si sono organizzati per offrire supporto psicologico a distanza, quindi non siete soli!


Dott.ssa Margherita Giordano
Psicologa clinica e dell'età evolutiva
Ricevo a Milano e Online
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artecorpomente@live.it




martedì 14 aprile 2020

ADOLESCENTI E CORONAVIRUS: consigli per gestire le loro Emozioni



Penso che la fascia di età più fragile emotivamente in questo periodo così strano e così complesso sia l'adolescenza. Vedo il loro disagio, la loro sofferenza "nascosta" e la loro impotenza.
L'adolescenza è l'età del fuori, dell'esplorazione, della sperimentazione, dell'andare, dello scoprire se stessi, l'età della ricerca della propria identità, ma anche l'età in cui si cerca o si pensa un posto nella società, è l'età delle relazioni, è l’età dei cambiamenti, degli innamoramenti, dei primi baci, delle prime volte, delle trasgressioni, l'età del distacco, l'età dell'evasione, della fuga, dell'amicizia.
In questo periodo tutto questo gli è stato bruscamente tolto, così all'improvviso. Sono a casa. In una condizione che reprime e sopprime ogni loro desiderio e bisogno primordiale. In questi giorni mi capita di osservare e ascoltare adolescenti disorientati, persi, scoraggiati, demotivati, passivi, annoiati.
Con lo “state a casa” l’adolescente è molto probabile che sperimenti sensazioni spiacevoli come ad esempio  la sensazione di blocco, la sensazione di vuoto o la sensazione di perdizione.

Qui di seguito ti riporto alcuni consigli per cercare di elaborare insieme a lui/lei le sue emozioni, le sue sensazioni e i suoi pensieri negativi. Cerca di rivolgerti a lui/lei con un ascolto accogliente ed empatico. Fai in modo che esterni le sue emozioni, che riconosca le sue ansie e le sue paure, spronalo a coltivare le relazioni sociali, a concentrarsi su se stesso/a e ad accogliere la noia per trasformarla in risorsa interiore. A tuo modo e con i tuoi tempi, comunica attraverso queste linee guida che ho pensato per gli adolescenti: 

1.  Esterna le tue emozioni.
Concedi a te stesso di provare le emozioni, tutte le emozioni, anche quelle più spiacevoli, come la paura, la tristezza o la rabbia. Accetta e accogli tutte le tue emozioni. Le emozioni ci insegnano che siamo esseri umani.
Quando ci troviamo ad affrontare emozioni difficili, l’unico modo per superarle è attraversarle.
E’ difficile, lo so, ma provaci! Vai avanti e sii triste, e se riesci ad accettare di essere triste, allora potrai iniziare a sentirti presto meglio. 
La tristezza è un'emozione molto importante perchè ci permette di tirare fuori quello che abbiamo dentro. Perciò concedigli questo tempo di tristezza. Senza fretta. 
Se si sentirà supportato, ascoltato, accolto e non giudicato nel suo "sentire", troverà il modo di tirare fuori quello che prova, quello che sente e forse anche qualcosa di nuovo di sé.

2.   Riconosci la tua ansia e la tua paura.
E’ normale soprattutto in questo periodo sperimentare emozioni quali l’ansia e la paura. Siamo tutti travolti da tante emozioni. Non sei solo. Non vergognarti delle tue emozioni.
Sappi che l’ansia è un’emozione normale e salutare che ci mette in allarme rispetto a potenziali pericoli e ci aiuta ad adottare le giuste misure per proteggerci ( ad esempio lavarci spesso le mani, non toccarci il viso e praticare il distanziamento sociale).
L’ansia e la paura ti aiutano non solo a proteggere te stesso, ma anche gli altri.
Inoltre fai riferimento a fonti sicure e affidabili (come l’Organizzazione Mondiale della Sanità) per procurarti informazioni scientifiche e attendibili.
Se sei preoccupato e agitato perché accusi sintomi sospetti, è importante parlarne con i tuoi genitori. Ricorda che lo stato di malessere provocato dal COVID-19 è spesso lieve, specialmente per i bambini e i giovani. È inoltre importante ricordare che molti dei sintomi legati al coronavirus possono essere trattati. Attraverso la conoscenza e l’informazione imparerai quali sono le tue probabilità di rischio, che riguardo al Coronavirus sono davvero bassissime. Diminuendo la tua percezione di rischio imparerai a placare la tua ansia e le tue paure di ammalarti ad esempio.


3.  Coltiva le relazioni sociali e amicali
Pratica il distanziamento fisico ma non il distanziamento sociale.
Coltiva le RELAZIONI, non isolarti.
Abbiamo bisogno di relazioni, siamo animali sociali.
Abbiamo bisogno di relazioni per condividere e rispecchiarCi.
Abbiamo bisogno di relazioni per ascoltarCi, sostenerCi, conoscerCi, esserCi.
L'Altro è sicuramente una risorsa in più per affrontare, gestire e superare una difficoltà.
Proprio per questo continua a coltivare le relazioni sociali con i tuoi compagni di classe, con i tuoi amici, con la tua ragazza, con le persone che vuoi bene attraverso chiamate e videochiamate.
Mai come in questo periodo abbiamo bisogno di sentirci vicini, di condividere, di dare e ricevere supporto.

4.  Concentrati su te stesso
Dedica del tempo a te, prenditi cura di TE.
Trovare modi innovativi per trascorrere questo nuovo tempo a disposizione, sono misure produttive per salvaguardare la tua salute mentale.
Fai una lista di tutti i libri che vorresti leggere e di tutte le cose che vorresti fare.
La cosa importante, soprattutto in questo periodo, è fare ciò che ti fa stare meglio.

5.  Trasforma la noia in una risorsa interiore
Accetta e accogli tutte le emozioni, anche la noia. E’ molto probabile che in questo periodi ci si senti annoiati, svogliati, senza stimoli. Ma impara anche ad annoiarti! La noia dal punto di vista evolutivo ci permette di tir
are fuori la curiosità, la creatività, la fantasia e l’immaginazione. Proprio per questo la noia, se ben accolta, contribuisce al nostro benessere e alla nostra salute mentale.
Accogli la noia, senza sentirti in colpa. Non bisogna necessariamente fare, non bisogna necessariamente riempire il tempo. Nella noia e attraverso la noia puoi sempre conoscere nuove cose di TE.
Fai si che la noia sia l'ispiratrice delle nuove idee e della creatività.


Gli adolescenti fanno e faranno di tutto per non mostrare il loro disagio e le loro fragilità. Faranno di tutto per mostrarsi sempre invincibili, forti e sicuri di sé. Perciò o si nasconderanno nel loro silenzio oppure ostenteranno che tutto va bene. E’ già molto difficile comprendere gli adolescenti e ancora di più lo è in questo periodo.
Per questo è importante osservarli. Osservare i loro comportamenti e i loro cambiamenti di umore.
Che tu sia genitore, insegnante, zia, nonno, nonna...chiedigli "Come stai?"
Hanno bisogno di qualcuno che accolga le loro emozioni e i loro stati d'animo, senza giudizio.
Hanno bisogno di ascolto perché hanno e avranno bisogno di dare un senso a questa situazione, a questa mancanza di libertà.
Hanno bisogno di una guida che li guidi a ritrovare se stessi.


Se pensi di aver bisogno di un aiuto o un supporto per riconoscere e gestire le emozioni di tua/a figlio/a adolescente sappi che non sei solo/a. Noi psicologi in questo periodo siamo disponibili anche online tramite chiamate e videochiamate.


Dott.ssa Margherita Giordano
Psicologa clinica e dell'età evolutiva
Ricevo a Milano e Online
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