martedì 28 settembre 2021

Perché l'Intelligenza Emotiva ci aiuta a vivere meglio?

 


“È molto importante capire che l’Intelligenza Emotiva non è il contrario dell’intelligenza, non è il trionfo del cuore sulla testa, bensì un’unione di entrambi” - David Caruso

Prima di parlare di intelligenza emotiva voglio introdurvi brevemente la teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner, psicologo e docente statunitense.

Secondo Gardner (1983) non esiste una forma unitaria di intelligenza, ma esistono diverse forme di intelligenza, quindi DIVERSE ABILITA’ e DIVERSE CAPACITA’, in ognuno di noi.

I test usati all’epoca per misurare l’intelligenza erano volti a rilevare soltanto due tipi di intelligenza: quella linguistica e quella logico-matematica, ma esistono in realtà altre forme di intelligenza, definite da Gardner intelligenze “personali o emotive”:

 

Intelligenza Spaziale: capacità di riconoscere e utilizzare lo spazio. 

Intelligenza Corporeo-cinestetica; è l’intelligenza degli atleti o dei danzatori ad esempio, ed è l’abilità di utilizzare il proprio corpo attraverso il coordinamento e il movimento.

Intelligenza Sociale/Interpersonale: è la capacità di comprendere le intenzioni, le motivazioni e i desideri delle altre persone, permettendo in questo modo di lavorare efficacemente anche in gruppo.

Intelligenza Intrapersonale: l’essere consapevoli dei propri sentimenti e di saperli esprimere senza farsi sopraffare. È, dunque, l’abilità di capire se stessi.

Intelligenza Musicale: l’abilità di comporre, riconoscere e riprodurre modelli musicali, toni e ritmi.

Intelligenza Naturalistica: la capacità di riconoscere, individuare alcune caratteristiche dell’ambiente.

Intelligenza Spirituale: l’abilità di entrare in contatto con ciò che concerne il proprio spirito e le capacità di prendersene cura.

Intelligenza Esistenziale: la capacità di riflettere sulla propria esistenza, compresa la vita e la morte.

Intelligenza Morale: capacità di utilizzare i concetti di bene/male e i valori ad essi associati per orientarsi nella presa di decisioni e risoluzione dei problemi.

Secondo Gardner lo scopo dell’essere umano è capire come utilizzare al meglio queste intelligenze per raggiungere un maggiore benessere individuale e interpersonale.

I primi a parlare di Intelligenza Emotiva sono stati i professori  Peter Salovey e John D. Mayer, che nel 1990 la definirono così: “L’intelligenza emotiva coinvolge l’abilità di percepire, valutare ed esprimere un’emozione; l’abilità di accedere ai sentimenti e/o crearli quando facilitano i pensieri; l’abilità di capire l’emozione e la conoscenza emotiva; l’abilità di regolare le emozioni per promuovere la crescita emotiva e intellettuale”.

  • L’intelligenza emotiva è quindi quella forma di intelligenza che ci permette di:

 

1) percepire, valutare e esprimere le proprie emozioni.

2) creare e utilizzare i propri sentimenti nei processi di ragionamento e di organizzazione dei pensieri, nonché nei processi decisionali.

3) capire e regolare le emozioni, utilizzandole come elementi per la crescita dell’individuo.

Il concetto di intelligenza emotiva ha raggiunto nel 1995 l’opinione pubblica soprattutto grazie allo psicologo americano Daniel Goleman. Secondo lo psicologo, la nostra mente è divisa in due: una parte razionale e l’altra emozionale. La mente emozionale, da cui nasce l’intelligenza emotiva, agisce prima e più a fondo di quella razionale (le emozioni sono molto più potenti, istintive e pervasive dei pensieri razionali).

Ma perché l’intelligenza emotiva ci aiuta a vivere meglio?

Goleman ha individuato cinque componenti fondamentali dell’intelligenza emotiva:

·  Consapevolezza delle proprie emozioni: la capacità di riconoscere e comprendere le proprie emozioni;

· Dominio delle proprie emozioni: la capacità di controllare, autoregolare e gestire i comportamenti che sono indotti dalle emozioni che proviamo;

·    Motivazione: la capacità di trovare uno scopo, guidato dalle emozioni, per agire;

·  Empatia: la capacità di “sentire” le emozioni altrui, ovvero la capacità di sapersi mettere nei panni dell’altro;

·    Abilità sociale: la capacità di stare, vivere e lavorare a contatto con altre persone.

 

L’intelligenza emotiva ci aiuta quindi a vivere meglio e in armonia con noi stessi e con gli altri!

L’intelligenza emotiva ci permette di apportare tanti benefici importanti alla nostra vita:

 

-       Aiuta a regolare e gestire in modo efficace le emozioni, anche quelle più spiacevoli.

-       Migliora i rapporti sociali, interpersonali, familiari, affettivi, relazionali

-       Migliora la qualità delle relazioni amicali, sentimentali e amorose

-     Migliora la capacità di conoscere se stessi e quindi di prendere scelte e decisioni con maggiore consapevolezza

-       Favorisce la Crescita Personale ed Emotiva

-       Potenzia l’ Autostima e l’Autoefficacia

-       Migliora la capacità di problem solving, ovvero la capacità di risolvere i problemi

-       Incrementa la produttività lavorativa e il rendimento scolastico

-       Riduce e previene il malessere psicologico (sintomi ansiosi, depressione…)

-   Accresce il benessere psico-fisico (qualità del sonno, produttività, concentrazione, lenisce  disturbi gastro-intestinali, tensione muscolare, irritabilità…)

 

Il nostro livello di Intelligenza Emotiva non è stabile durante la nostra vita e questo tipo di intelligenza può essere allenato e sviluppato.

Ma come possiamo potenziare e migliorare l’intelligenza emotiva?

Possiamo farlo attraverso un percorso di Educazione Emotiva che permette di conoscere, comprendere e gestire in modo efficace e funzionale le proprie emozioni.

Quello che spesso insegno ai miei pazienti si racchiude in questo principio portante:

Non esistono emozioni positive o negative, non esistono emozioni giuste o sbagliate, ma esistono le EMOZIONI! Tutte le emozioni, anche quelle più spiacevoli, quali la rabbia, la tristezza o la paura, sono IMPORTANTI e FUNZIONALI.

Proprio per questo ogni emozione ha bisogno di essere RICONOSCIUTA, ACCOLTA, ACCETTATA, ASCOLTATA, COMPRESA, GESTITA, ESPRESSA, CONDIVISA.

Impariamo quindi ad entrare in contatto con le nostre emozioni per stare meglio con noi stessi e con l’altro! Impariamo a conoscere e gestire le nostre emozioni per accrescere il nostro benessere psicologico, il nostro equilibrio emotivo e la nostra crescita personale.

Proprio per questo è importante un'educazione emotiva e affettiva fin dalla tenera età, dove svolgono un ruolo molto importante la famiglia, i genitori e le istituzioni scolastiche/extrascolastiche.

Pensiamo ai bambini. I bambini hanno la capacità innata di esprimere liberamente emozioni, sensazioni e sentimenti e, spesso, è proprio l'adulto, il genitore o il contesto socio-culturale a distruggere questa loro attitudine, provocando quel circolo vizioso in cui le emozioni inibite, represse e inespresse si ripercuotono negativamente nel loro processo di crescita emotiva, affettiva, relazionale e cognitiva. Perciò è importante riappropriarsi del nostro ESSERE BAMBINO per imparare ad esprimere le nostre emozioni.

E’ quindi altrettanto importante un’educazione emotiva anche in età adulta per imparare ad esprimere la rabbia, accogliere la tristezza, comprendere la paura...per IMPARARE A VIVERE LE PROPRIE EMOZIONI, ad ABITARLE e SENTIRLE.

👉 Se pensi di essere una persona con una scarsa intelligenza emotiva, se pensi di non riuscire a gestire le tue emozioni, se pensi che questo compromette il rapporto con te stess* e con gli altri, ricordati che l’intelligenza emotiva è un’abilità che si può apprendere e si può allenare!


Dott.ssa Margherita Giordano

Psicologa clinica e dell'età evolutiva

320 6397160  -  artecorpomente@live.it



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