Il Coronavirus ha sconvolto la
nostra vita e anche quella dei bambini, ha stravolto le nostre abitudini e la
nostra quotidianità. Con la chiusura delle scuole, degli asili, con le restrizioni
e la mancanza di libertà anche i bambini soffrono. Ma cosa succede in questo
periodo nella testa dei bambini? Cosa pensano? Cosa immaginano? Cosa sentono?
Come gli adulti, anche i bambini
in questo periodo così complesso stanno sperimentando tante emozioni. Così come
gli adulti, i bambini possono sentirsi soli, spaventati, arrabbiati, frustrati,
tristi, annoiati, oppure avere pensieri confusi. E’ importante sapere che i
bambini sentono e comprendono le emozioni ma non sono ancora molto bravi a spiegarle,
e se lo fanno, lo fanno attraverso il disegno e il gioco. I genitori possono
essere quindi ottimi “facilitatori emotivi”, incoraggiandoli ad esternare le
emozioni e instaurando con loro un dialogo emotivo. Per instaurare un
dialogo emotivo è necessario porsi a loro attraverso un ascolto attento,
accogliente ed empatico, rassicurandoli attraverso le parole e i gesti (gli
abbracci, le coccole…), utilizzando parole semplici e chiare, incoraggiandoli a
parlare delle loro emozioni e stati d’animo. I bambini hanno bisogno
soprattutto in questa situazione di vivere in un ambiente sereno, di non venire
angosciati da immagini o parole, ma soprattutto di avere accanto a sé genitori
disponibili all’ascolto e alla comprensione. Oltre al dialogo emotivo ed empatico
ti propongo qui alcune strategie per gestire le emozioni dei bambini in questo
periodo particolare:
Accetta e accogli tutte le emozioni. Concedi ai bambini, ma
anche a te stesso, di provare tutte le emozioni, anche quelle più spiacevoli,
come la paura, la tristezza o la rabbia. Accetta e accogli tutte le tue
emozioni. Le emozioni ci insegnano che siamo esseri umani.
Quando ci troviamo ad affrontare emozioni difficili, l’unico modo per
superarle è attraversarle.
E’ difficile, lo so, ma provaci!
Se tuo figlio è triste,
concedigli di essere triste. Se è arrabbiato, concedigli di essere arrabbiato.
Se è annoiato, concedigli di essere annoiato. Se ha paura, concedigli di
sperimentare la paura. Se è confuso, concedigli di essere confuso. Tutte le
emozioni sono importanti, non dobbiamo reprimerle, ma lasciarle fluire. Perciò
concedigli di provare ogni emozione che lo attraversa. Senza fretta. Se si
sentirà supportato, ascoltato, accolto e non giudicato nel suo
"sentire", troverà il modo di tirare fuori quello che prova, quello
che sente e forse anche qualcosa di nuovo di sé.
Cerca di non proiettare sul
bambino le tue emozioni. I bambini comprendono facilmente gli stati d’animo
degli adulti. È dunque molto importante che i genitori si impegnino a gestire
le loro emozioni, mantenendo la calma e rassicurandoli, spiegando gli
avvenimenti in modo semplice e per loro comprensibile.
Mantenere e definire una
routine. E’ fondamentale in questo periodo mantenere più o meno le stesse
abitudini di prima, per quel che si può ovviamente, creando e ricreando una
nuova routine. Mantenere vivi i contatti con la scuola, ad esempio, aiuta molto
in questo momento, perché permette ai bambini di continuare ad avere quei punti
di riferimento non solo spazio/temporali, ma soprattutto relazionali. E’ molto
utile consentire nell’arco della giornata alternare momenti di apprendimento,
di gioco, di relax e di attività fisica. Mantenere una routine è importante
perché ci dà modo di controllare e prevedere la realtà, ci dà il senso che
siamo noi ad organizzare la realtà. In questo periodo confuso ed incerto, la
routine può dare a noi e ai bambini un senso di certezza, prevedibilità e
stabilità (fisica, mentale ed emotiva).
Coltivare le relazioni sociali
e amicali. Ricorda ai bambini che in questo periodo è necessario il
distanziamento fisico ma non il distanziamento sociale. In questo periodo anche
i bambini hanno bisogno di rimanere in relazione con gli altri, con i compagni
di scuola, con i suoi amici, attraverso chiamate e videochiamate per condividere
con i suoi pari vissuti ed emozioni, o semplicemente per raccontarsi e sentirsi
meno soli. E' importante mantenere i contatti anche con i nonni. Tanti bambini purtroppo sono lontano dai propri nonni, quindi organizzate con regolarità chiamate e videochiamate anche con loro. Non sarà lo stesso, ma purtroppo in questo periodo è l'unica modalità che abbiamo per mantenere le relazioni con le persone lontane e che vogliamo bene
Mantenere i contatti con i
genitori separati. È importante che in questo periodo i bimbi stiano vicini
a tutte le persone che gli vogliono bene. Nel caso di famiglie con genitori
separati è importante mantenere un contatto relazionale con il genitore non
convivente. Fate in modo che il contatto sia costante e regolare.
Fornire spiegazioni in modo
rassicurante. I bambini hanno bisogno di sapere cosa sta accadendo. Hanno
bisogno di sapere perché ciò che non si conosce fa ancor più paura. Raccontate
ai bambini cosa sta accadendo, usando termini semplici, non allarmistici. I
bambini hanno bisogno di sicurezza, di spiegazioni semplici, chiare
(informazioni dell’Oms o della Protezione Civile) e soprattutto coerenti.
Provate a spiegare la situazione attuale facendo riferimento ad un evento
personale del passato, ad esempio: ”Ti ricordi quella volta che avevi la febbre
e non potevi uscire, non potevi andare all’asilo, non potevi andare a trovare
la tua amichetta…?”.
Fai attenzione ai suoi comportamenti. È possibile che si
verifichino delle regressioni a stadi precedenti che danno al bambino sicurezza
e contenimento. Alcuni potrebbero tornare a cercare i peluche, altri il ciuccio o il biberon. Inoltre può capitare
che i bambini reagiscano attraverso un “congelamento emotivo”, il cosiddetto
“freezing”, uno stato di impotenza o di apparente serenità. Non sempre questo è
segno di serenità. Bisogna evitare che i bambini reagiscano come adulti,
responsabilizzandosi eccessivamente e inibendo le loro emozioni.
Attraverso il gioco o il disegno possiamo imparare meglio a
comprendere le loro emozioni. Può capitare che mettono in scena catastrofi,
guerre, richiamando la necessità di sentirsi protetti costruendo case, tende o
rifugi. Possiamo quindi imparare a comprendere meglio le loro emozioni.
Accetta di essere un genitore imperfetto. Sicuramente
sbaglierai, sicuramente ti sentirai stanco o frustrato perché tante volte non
sai come gestire le emozioni di tuo figlio. Sicuramente tante volte avrai
pensato che non sei un bravo genitore, che non gli dai abbastanza, che non sei
abbastanza. Ma è normale. E’ normale sentirsi sbagliati. E’ normale sentirsi
inadeguati. E’ normale esserlo soprattutto in questo periodo in cui tutti siamo
travolti da tante emozioni, tanti eventi, tante situazioni, tanti cambiamenti.
Perciò vai bene così! Accetta di essere un genitore imperfetto.
Se in questo periodo ti senti stanco o sopraffatto, se hai
bisogno di un confronto o un supporto, ricorda che gli psicologi si sono
organizzati per offrire supporto psicologico a distanza, quindi non siete soli!
Dott.ssa Margherita Giordano
Psicologa clinica e dell'età evolutiva
Ricevo a Milano e Online
320 6397160
artecorpomente@live.it
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