lunedì 15 dicembre 2014

Anima Libera




L'anima libera è l'anima selvaggia, l'anima che incontra, ricerca, esplora, conosce... 
L'anima pura, autentica e vera..
L'anima consapevole...cosciente dei suoi pensieri, delle sue azioni, del suo viaggio, del suo essere tale...che vive nella pienezza e nella concretezza del suo presente, del suo essere nel qui ed ora e del suo esserci nel mondo! E' l'anima serena, fiduciosa dei suoi passi...fedele e leale a stessa, perchè è un' anima che ha imparato ad essere autonoma, indipendente, sicura del suo cammino di vita e quindi sovrana di se stessa...perchè sa vivere senza pregiudizi e preconcetti...
Un' anima libera è un' anima viva, attiva, dinamica, fiera della sua vitale essenza...un'anima che AMA LA VITA, è vogliosa di comprendere tutto ciò che vede, che sente, che incontra...un'anima che sa vivere le emozioni, i sentimenti, le passioni...che sa ammirare la bellezza delle cose..che osa e sa sognare!


L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, 
soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino. 

Charles Bukowski





giovedì 27 novembre 2014

MOVIMENTO CREATIVO



La mia professione mi dà quotidianamente la possibilità di sperimentare quello che è il Movimento Creativo e con questo post vorrei darne una definizione se non ottimale, ma per lo meno comprensibile e (perché no) magari indurre in voi che state leggendo la curiosità di sperimentare direttamente questa esperienza. Non è così facile e scontato spiegare a parole cosa sia, poiché non si tratta di qualcosa di statico e concreto, ma di un PROCESSO attivo e dinamico, che quindi si contrappone ad uno stato stabile, immutabile e invariabile. Solitamente quando cerco di esprimere a parole un concetto complesso come questo, provo a buttare giù le prime parole che mi vengono in mente, che meglio si associno a quel concetto e quando penso a cosa sia il Movimento Creativo penso a un gesto, una danza, un respiro, un' azione, uno spostamento, un viaggio, un cammino..penso quindi a qualcosa che si crea, si genera e si trasforma.
Ma quando il movimento diventa CREATIVO?
Quando il movimento ci permette di dare e di darsi, di sentire e di sentirsi, di guardare e di guardarsi...quando ci permette di fare esperienza con il nostro SE', di conoscere il ME e l' ALTRO DIVERSO DAL ME in un'azione comune, reciproca e condivisa...quando ci permette di esplorare nuovi modi di fare e NUOVI MODI DI ESSERE NEL MONDO, nello spazio, nel qui ed ora...quando ci permette di osservare, capire e sperimentare il cambiamento, un CAMBIAMENTO COSTRUTTIVO, INTROSPETTIVO e INTIMO...
Il movimento creativo è voglia di scoperta e ri-scoperta, è ricerca incessante, è stupore, sorpresa, meraviglia, è follia...è un processo irrazionale ma consapevole capace di creare un equilibrio e un' armonia interiore, o meglio un' armonizzazione danzante.
Il Movimento Creativo è insita nell'entità corporea, è quindi una DANZA DEL CORPO, una danza dei sensi..ovvero la DANZA DELLE EMOZIONI! E quale movimento più bello e armonico, quale danza più pura e autentica se non la DANZA DELLA VITA?



"Vivendo in modo creativo ci si rende conto del fatto che ogni cosa che facciamo aumenta
 il senso di essere vivi, di essere noi stessi, insostituibili e unici." 
(Donald W.Winnicott)



mercoledì 5 novembre 2014

Cos'è la Dislessia



La Dislessia, insieme alla Disgrafia e Discalculia, è un Disturbo Specifico dell' Apprendimento (DSA).
La Dislessia è caratterizzata dalla difficoltà di leggere in maniera corrente e fluente e questo disturbo non è caratterizzato da un deficit dell' intelligenza, nè da problemi socio-ambientali e psicologici, nè tanto meno da deficit sensoriali e neurologici. La dislessia si manifesta principalmente in età prescolare e spesso in comorbidità con gli altri disturbi del DSA.
Il bambino dislessico si contraddistingue per:
- una lettura scorretta (inversione o sostituzione di lettere e numeri)
- una lettura molto lenta
- una confusione dei rapporti spazio-temporali (ad esempio destra e sinistra, ieri e domani)
- uno sviluppo linguistico atipico (in produzione e in comprensione)
- scarso vocabolario
- una difficoltà ad esprimere verbalmente quello che pensa
Tutti questi fattori, oltre che incidere negativamente sulla comprensione del testo specifico, creano vari problemi psicologici nel bambino, demotivazione, scarsa autostima, frustrazione, scarso rendimento e adattamento scolastico e per le attività quotidiane.
E' opportuno che genitori e insegnanti sappiano rilevare i primi sintomi già in età prescolare e in seguito consultare eventualmente strutture e specialisti competenti (psicologi, logopedisti...) che facciano una precisa valutazione diagnostica, attraverso il colloquio clinico e la somministrazione di specifici test. Dopo l' esito diagnostico si possono mettere in atto aiuti specifici e tecniche di riabilitazione, con relativi provvedimenti di modifica nella didattica (didattica individualizzata), che vada incontro alle personali esigenze e problematiche del bambino nell' apprendimento. E' importante quindi che insegnanti e genitori abbiamo gli strumenti e le capacità idonee per rilevare e rivelare questi disturbi nel bambino, poichè la prevenzione primaria e la diagnosi precoce garantiscono una prognosi positiva e soprattutto efficace.



mercoledì 8 ottobre 2014

VIVERE NELL'ERA DI...




E' l' era della disoccupazione, il lavoro precario, il lavoro nero...il buco dell' ozono, l' inquinamento, il cibo contaminato, la terra dei fuochi, la corruzione, l' evasione fiscale, le caste, le tasse..il razzismo, l'omofobia...è l'era in cui arte e cultura sono le prime a subire i tagli, per non parlare della sanità...
E' l' era in cui placare le guerre significherebbe bloccare la produzione e il traffico di armi...
E' l'era in cui trafficanti di virus sono disposti a pagare migliaia di euro pur di impadronirsi di agenti patogeni, inventare nuovi vaccini, ottenere finanziamenti e fama.. intanto però esseri umani muoiono....
Questo è solo un piccolo assaggio della cattiveria umana, ormai così sottile e invisibile, ma allo stesso tempo tangibile e reale...questo e non solo è quel che non va in Italia e in tutto il mondo!!
Prima si fuggiva dal sud per andare al nord, oggi si fugge dall'Italia...beh...io penso che il qui e il dove poco importano per raggiungere i propri obiettivi, realizzare i propri sogni, vivere una vita serena e dignitosa se sappiamo cogliere l' essenza della vita, saziandoci di Amore e Arte...ma comunque aspetto con ansia quel momento in cui scopriranno o inventeranno un altro NUOVO pianeta!:) 


"Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere" (Bertolt Brech)




giovedì 11 settembre 2014

Nuovi incontri di Training Autogeno.. Vieni a conoscerlo!


Il CORPO e la PSICHE rappresentano due realtà intimamente connesse tra loro...ciò è evidente quando disagi, tensioni, conflitti interni si traducono (quasi sempre) in malesseri fisici, sintomi psicosomatici, stati ansiosi. Il corpo diventa, spesso, l’unica possibilità espressiva di un disagio, di una frustrazione, di una sofferenza... Imparare a mettersi in contatto con il proprio corpo (ascolto passivo), con le proprie sensazioni, le proprie emozioni e i propri vissuti interni, può contribuire a conoscere le parti di sé più profonde ed avviare un processo di conoscenza integrata della propria unicità, del proprio Sé (dialogo mente-corpo).
Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento che facilita il raggiungimento di questo scopo, utilizzando l’autodistensione psichica e somatica.
Il TA viene applicato per :
- Disturbi somatici (cefalee, rigidità muscolare, disturbi gastro-intestinali...)
- Disturbi d' ansia (ansia generalizzata, fobie, attacchi di panico...)
- Promozione del benessere (migliora la concentrazione, l' attenzione e potenzia dell'autostima..).

Il corso del TA è un PERCORSO organizzato in incontri individuali o di gruppo, a cadenza settimanale.

Per iscrizioni e informazioni contattami
Cell. 320 6397160
mail. artecorpomente@live.it

mercoledì 21 maggio 2014

Spettacolo...TIMELESS...Danzando nel Tempo!


Cosa c'è di più misterioso, intangibile, sfuggente e incontrollabile del TEMPO..?
Il giorno e la notte, le ore, i secondi, gli anni, le stagioni, gli attimi...il prima e il poi...il passato, l' adesso, il futuro, ieri e domani....è così che siamo convenzionalmente abituati a misurare il tempo e a dargli un senso, un tempo che scorre, trascorre e che con se trasforma la realtà e gli eventi che ci circondano...

TIMELESS...DANZANDO NEL TEMPO!

Uno spettacolo di Danza Hip Hop
Coreografie ispirate all' entità del TEMPO!

...danzando l' intangibilità e la soggettività del tempo...
il tempo che corre
il tempo che scorre
il tempo che sfugge
il tempo che trasforma
il tempo che siamo
il tempo che siamo stati
il tempo che saremo...
il NOSTRO tempo!
E se potessimo fermare il tempo?
Cosa dominerebbe? La Quiete o il Caos?

A passo di danza lo "racconteremo" e lo danzeremo..
 

Sabato 14 Giugno
ore 21:00

Centrale Preneste Teatro
Via A. da Giussano 58

Ingresso: 7 euro
Per info e biglietti:
3206397160
marghygio@yahoo.it

Vi aspettiamo numerosiiiiiiiii!!! YO


giovedì 24 aprile 2014

IL TEMPO: l' intangibilità e la soggettività del tempo


Cosa c'è di più misterioso, intangibile, sfuggente e incontrollabile del TEMPO..?
Il giorno e la notte, le ore, i secondi, gli anni, le stagioni, gli attimi...il prima e il poi...il passato, l' adesso, il futuro, ieri e domani....è così che siamo convenzionalmente abituati a misurare il tempo e a dargli un senso, un tempo che scorre, trascorre e che con se trasforma la realtà e gli eventi che ci circondano..
Ma il tempo induce sempre ad un cambiamento?
Qual è la vera e autentica essenza del tempo?
Il tempo è assoluto o assolutamente relativo?
Qual è l' entità della soggettività del tempo?
Da cosa dipende la nostra percezione temporale?
Tutti interrogativi che dimostrano quanto il tempo sia un' entità così intangibile, così astratta, così impalpabile...eppure capace di condizionare la nostra vita, di influenzare le nostre scelte, le nostre azioni, i nostri pensieri, i nostri rapporti interpersonali, nonchè il rapporto con noi stessi! Quante volte ci domandiamo: "E se ieri avessi detto..? E se un anno fa avessi fatto...? E se domani facessi..? Se oggi andassi..?"..il tempo ci pone quasi sempre nel dubbio, nell' indefinito e nell' indeterminatezza, raramente ci da conferme, ma comunque è un' entità ormai importante, indispensabile e fondamentale per vivere e programmare la nostra vita! Perciò proviamo a immaginare se fossimo noi a gestire il tempo, in base alle nostre esigenze e alle nostre necessità...o meglio ancora..se potessimo addirittura fermare il tempo! Che vita sarebbe una vita atemporale? Dominerebbe il CAOS o la QUIETE?
Di certo il tempo non si può controllare, nè tantomeno fermare, ma possiamo sicuramente imparare a gestirlo acquistando e riacquistando il senso di quel TEMPO SOGGETTIVO, un tempo percepito, udito, visto, compreso, capito, un tempo quindi vissuto...ecco che solo così il tempo può riacquistare l' essenza della sua concretezza...che può condurci a comprendere la nostra autentica individualità.
Nel tempo ritroviamo il NOSTRO tempo, quella linea immaginaria che collega il nostro tempo PASSATO, vissuto, ricordato, con il nostro tempo PRESENTE, il qui ed ora, il chi sono, il cosa faccio e il dove sono...e infine con il nostro tempo FUTURO, i nostri sogni, i nostri desideri e i nostri progetti. E' nel tempo che facciamo i conti con la nostra IDENTITA', con quello che siamo stati, con quello che siamo e con quello che saremo! Ma nonostante tutto, è' importante vivere una vita piena nel presente, che non si esaurisca nel ricordo del passato e nell' attesa del futuro...la pienezza e la concretezza  del QUI ED ORA possono farci riscattare dell' insoddisfazione di un passato "poco vissuto" e di un futuro "poco sognato"...






venerdì 11 aprile 2014

CREARE E'...

La storia dell’evoluzione insegna che l’universo non ha mai smesso di essere creativo o inventivo. - See more at: http://nuovoeutile.it/222-frammenti-sulla-creativita-a-cura-di-annamaria-testa/#sthash.IGzCi8Mj.dpuf
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La storia dell’evoluzione insegna che l’universo non ha mai smesso di essere creativo o inventivo. - See more at: http://nuovoeutile.it/222-frammenti-sulla-creativita-a-cura-di-annamaria-testa/#sthash.IGzCi8Mj.dpuf
 

CREARE è prima di tutto DARE, DARSI, donare incondizionatamente, donare senza un fine e senza alcuna ricompensa, se non la LIBERTA' di fare, libertà di esprimere, LIBERTA' DI ESSERE e di esserci! 
Creare è COSTRUIRE...si costruiscono storie, musiche, danze, canzoni...e in questo processo lungo, intimo e complesso si dà forma a nuove idee, nuovi significati, nuove aspettative, nuove prospettive, nuove esperienze, nuovi viaggi, viaggi avvolte insoliti, nuovi cammini, cammini avvolte tortuosi...
Creare è Nascita ma soprattutto RINASCITA...E' scoperta ma soprattutto RISCOPERTA...
Creare è paradossalmente DISTRUZIONE ...anche Picasso diceva "Ogni atto di creazione è, prima di tutto, un atto di distruzione"...perchè creare è un pò come rompere vecchi schemi, distruggere le vecchie idee, quelle idee omologate e stereotipate...per questo ogni atto creativo implica inevitabilmente un cambiamento e una trasformazione!
Creare è CONDIVIDERE....ecco forse proprio questa è la ricompensa preferita di colui che crea: la CONDIVISIONE, perchè senza l' Altro non avrebbe senso nessun atto creativo... perchè creare è UNIONE, è partecipazione, è INCONTRO, è RELAZIONE tra diverse diversità , tra diverse intimità che nel qui ed ora guardano e vivono lo stesso atto creativo, che se pur con occhi diversi, condividono emozioni, vissuti, stati d'animo, sentimenti...insieme ridono, piangono, gridano, gioiscono...!
Creare è l'ARTE DI comunicare, di dare vita e voce alle nostre emozioni...quelle emozioni nascoste, incomprese, "dimenticate"...
(beh per me come respirare...!)


"In ogni attività creativa, colui che crea si fonde con la propria materia, 
che rappresenta il mondo che lo circonda. 
Sia che il contadino coltivi il grano o il pittore dipinga un quadro, in ogni tipo di lavoro creativo l'artefice e il suo oggetto diventano un'unica cosa: l'uomo si unisce col mondo nel processo di creazione." (Erich Fromm)



 


La storia dell’evoluzione insegna che l’universo non ha mai smesso di essere creativo o inventivo. - See more at: http://nuovoeutile.it/222-frammenti-sulla-creativita-a-cura-di-annamaria-testa/#sthash.IGzCi8Mj.dpuf

martedì 25 marzo 2014

Giocare con la danza!




I bambini entrano in contatto con la danza molto velocemente se lo possono fare attraverso il gioco, che è la via più naturale, soprattutto quando i bambini sono molto piccoli, in età di scuola materna e anche dell’asilo nido.
Quindi la danza soprattutto in questa età deve assumere una valenza ludica, poiché il gioco è la principale attività del bambino nella sua prima infanzia.
La danza, come il gioco, ha un valore psico-pedagogico, in quanto oltre a migliorare la struttura fisiologica del bambino, perfeziona:
-       le sua capacità cognitive e psichiche (intelligenza, attenzione, pensiero, volontà..)
-      la sua psicomotricità (velocità, coordinazione, riflessi, prontezza, resistenza, abilità..)
-      le sue capacità relazionali, migliorando il contatto con l’altro, la socializzazione e la reciprocità.
-      l’apprendimento di alcune regole, come il rispetto dell’altro e del proprio turno, oppure come esplorare la sua capacità di muoversi, ma anche di stare fermo.
Inoltre la danza attraverso le sue espressioni, i suoi movimenti e le sue azioni diviene un’efficace mezzo di: 

- espressività corporea 
- comunicazione non verbale
- ricerca, conoscenza di sé e consapevolezza del proprio corpo
- immaginazione, creatività e fantasia.
L’esperienza corporea della danza porta il bambino a confrontarsi con concetti come peso, energia, spazio, tempo, a dare importanza al campo visivo e acustico, aiutando quindi a migliorare le capacità di concentrazione e di equilibrio grazie al lavoro sull’allineamento e sul centro di gravità.
Qui di seguito riporto schematicamente il modello teorico di rifermento, il target, spazi e tempi, gli obiettivi, gli strumenti e la metodologia in riferimento ad un progetto proposto in vari asili nido.

MODELLO TEORICO DI RIFERIMENTO: si adotta la prospettiva sistemica propria della psicologia della salute, in un’ottica di prevenzione e promozione alla salute e considerando il soggetto da un punto di vista biologico, psicologico e sociale.

TARGET: i bambini dell’asilo nido  e della scuola materna

SPAZI E TEMPI: le attività e le lezioni di danza verranno svolte presso la scuola che  frequentano i bambini in un periodo annuale con la frequenza di una o due volte a settimana. Ogni lezione dura un’ora.

OBIETTIVI:
-      Favorire lo sviluppo psicologico e cognitivo
-      Migliorare la psicomotricità
-      Migliorare la percezione di sé, nonché la consapevolezza del proprio corpo
-      Sviluppare le capacità relazionali e affettive
-      Consolidare le capacità creative e immaginative
-      Potenziare l’espressività corporea
-      Incrementare le capacità comunicative ed emotive
-      Educare al movimento e al ritmo
-      Migliorare a relazionarsi con lo spazio

SRUMENTI: Cd musicali (musica appropriata allo sviluppo psicologico e cognitivo dei bambini), stimoli musicali, corporei e anche attrezzi, giocattoli, oggetti di uso quotidiano.

METODOLOGIA:
La lezione di danza si suddivide in varie fasi:
1)   Riscaldamento, caratterizzato dal movimento di ogni parte del corpo a tempo di musica; si parte dalla testa, poi spalle, braccia, mani, busto, gambe e piedi. Si tratta di piccoli esercizi che hanno lo  scopo di  incrementare la percezione del proprio corpo, oltre che a riscaldare i muscoli. Già in questa fase i bambini iniziano ad approcciarsi al ritmo e alla musicalità.
2)   Apprendimento di piccole coreografie in modo da incrementare le capacità di memorizzazione, concentrazione, equilibrio e coordinazione. Qui si lavora con il ritmo, sia quello interiore offerto dalla musica e sia quello  sottolineato dal battito delle mani e dei piedi. Qui sono fondamentali l’orientamento spaziale
3)   Improvvisazione, si lasciano i bambini ballare liberamente con la musica per potenziare le capacità creative e immaginative.



La Dott. ssa Giordano Margherita

mail. artecorpomente@live.it
cell. 320 6397160





lunedì 24 marzo 2014

I SIPARI DELLA VITA...


La vita come in un palcoscenico...e noi attori e spettatori che viviamo e osserviamo la nostra stessa vita!
Luoghi, situazioni, circostanze....avvenimenti, cambiamenti, nascite, rinascite, nuovi ruoli, ruoli diversi, scelte giuste o sbagliate, unioni, abbandoni, azioni, sofferenze, gioie...i "sipari della vita"...
Casualità e consapevolezze....fatalità e intenzionalità..
La nostra esistenza man mano si costruisce di significati...l' IO attore recita il suo copione e costruisce la trama della storia e quando lo spettacolo finisce, prima che cali il sipario l' IO spettatore che osserva, giudica e valuta....decide se battere le mani, se ridere, se piangere...
L' attore recita, lo spettatore guarda e attivamente ricerca, esplora e rielabora i vecchi e i nuovi significati della sua stessa storia! Sta all' attore rendere lo spettacolo "spettacolare"...e che lo spettatore rida o pianga non importa, ma l' importante è aver vissuto e ri-vissuto appassionatamente ogni momento del suo spettacolo...
Il nostro IO attore e il nosto IO spettatore insieme creano e con-creano la trama della nostra vita, insieme danno un senso alla nostra esistenza, insieme costruiscono e co-costruiscono la nostra identità!


"Canta, ridi, balla, ama…e vivi intensamente ogni momento della tua vita…
prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi".
Charlie Chaplin



martedì 18 marzo 2014

Bambini mancini: destra o sinistra?


Fino a pochi anni fa i bambini mancini venivano considerati “difettati”  e venivano sottoposti a vere e proprie "torture", quali essere sforzati a scrivere con la destra, o a volte anche bacchettati sulla mano sinistra quando questa istintivamente veniva usata, poichè il mancinismo era definito un difetto da correggere...beh davvero scioccante!

Vari studi scientifici hanno fortunatamente portato a definire che in realtà il mancinismo è una vera e propria caratteristica biologica che risiede nei nostri geni, e che quindi ereditiamo. Fino ai 12-18 mesi di vita i bambini usano indifferentemente la mano sinistra e quella destra. E’ solo dopo i 18 mesi che ha inizio la progressiva specializzazione di una parte rispetto all’altra. E’ possibile, infatti, che fino all’anno di età il bimbo utilizzi in modo prevalente la mano destra e d’improvviso manifesti la prevalenza della sinistra che userà poi in modo definitivo. Inoltre il mancinismo può coinvolgere anche altre parti del corpo, come i piedi, gli occhi e persino le orecchie.
Per comprendere le differenze tra destrimani e mancini, è importante avere presente il ruolo svolto dagli emisferi cerebrali. Il cervello umano è formato da due emisferi, che svolgono funzioni distinte e cosiddette a "X": l'emisfero destro che "controlla" e "gestisce" la parte sinistra del corpo e l'emisfero sinistro che al contrario controlla e gestisce la parte destra del corpo.
L' emisfero destro è specializzato in attività che hanno a che fare con la capacità di elaborare immagini, di orientarsi nel tempo e nello spazio. E' la sede dell' istinto, della creatività, dell' arte, della comunicazione gestuale emozionale, della percezione, dell' intuito...

L’emisfero sinistro, invece, presiede il pensiero logico e analitico, che consente l’apprendimento del linguaggio e dei numeri; è la parte concreta, logica e razionale; è la sede della memoria verbale, del ragionamento, del metodo...
 Per quanto riguarda i movimenti muscolari, ogni emisfero coordina la parte opposta: l’emisfero sinistro coordina i movimenti della metà destra del corpo, l’emisfero destro controlla i movimenti della metà sinistra. Nella grande maggioranza delle persone l’emisfero dominante è quello sinistro: da qui la preferenza a utilizzare la mano destra e il prevalere del pensiero logico-analitico. Nei mancini, invece, è l’emisfero destro a essere predominante: prevale quindi l’utilizzo della mano sinistra e una prevalenza del pensiero intuitivo e della creatività.
Proprio per questo è assolutamente sbagliato e controproducente correggere il bambino mancino, in quanto non si fa altro che creare una grande confusione mentale, aumentando difficoltà, insicurezze, stress e frustrazioni e compromettendo lo sviluppo intellettivo, comportamentale e creativo del bambino (da alcuni dati statistici è emerso che i "mancini corretti" hanno una maggiore probabilità di essere balbuzienti; dato che ogni loro gesto va compiuto con uno sforzo e va controllato, è come se anche le parole fossero sottoposte allo stesso tipo di controllo, perdendo spontaneità).
Bisogna quindi aiutare e guidare il piccolo nel suo percorso spontaneo e naturale (il bambino utilizza la mano sinistra per istinto, perché la sua lateralizzazione si è sviluppata con predominanza dell’emisfero destro!), in modo che sia il bambino stesso a scegliere, in base alla sua predisposizione biologica. Il bambino mancino non va quindi MAI forzato a usare la mano destra. Se invece non mostra ancora una spiccata preferenza per la destra o la sinistra, il suggerimento più utile ed efficace è quello di metterlo nella condizione di decidere da solo, adesempio porgendo gli oggetti ai piccoli tra tutte e due le mani per non influenzare la scelta in alcun modo e per lasciarli liberi di seguire il proprio istinto, oppure collocando le matite e i pennarelli al centro del foglio e le posate al centro del piatto.



venerdì 24 gennaio 2014

Videodipendenza ed Epilessia...informare i giovani è importante!

In collaborazione con l' associazione Planet Onlus, presso la loro sede amministrativa, ho avuto il piacere di condurre alcuni  incontri tematici relativi al progetto "Dipendenza da Videogames", un progetto con l' obiettivo di informare, formare, sensibilizzare e consapevolizzare i giovani su questa Nuova Dipendenza. I destinatari di tali incontri quindi sono stati gli studenti della scuola superiore, poichè i giovani sono i soggetti più vulnerabili e maggiormente a rischio. 
Durante la prima fase dell' incontro i ragazzi hanno affrontato un torneo di xbox e alla fine è stato reclutato un vincitore. In un secondo momento il mio intervento ha voluto prima farli riflettere sulle differenze tra il "gioco reale" e il "gioco virtuale", per poi dare loro una definizione dettagliata della Videodipendenza, nonchè sui principali effetti negativi e sulle norme preventive per evitare di diventare un soggetto potenzialmente a rischio.

Si parla di Videodipendenza quando non si riesce a controllare volontariamente e consapevolmente il proporio comportamento in rapporto ai videogames e vincola il soggetto a trascorrere un' ingente quantità di tempo ed energie davanti ai videogames compromettendo l' ambito:

- Scolastico
- Relazionale
- Fisico

I rischi della Videodipendenza sono:
  • Videomania e videoabuso
  • Videofissazione 
  • Difficoltà scolastiche (difficoltà scolastiche, di concentrazione...)
  • Difficoltà relazionali (compromissione dei rapporti sociali, isolamento...)
  • Compromissione della salute (sedentarietà)
  • Disturbi del sonno (insonnia)
  • Disturbi dell' alimentazione (obesità)
  • Disturbi dell' umore (irritabilità, irrascibilità...)
  • Derealizzazione (perdita del controllo con la realtà)
  • Problemi astinenziali (vere e proprie crisi di astinenza in assenza di gioco)
  • Tendenza a trascurare altri interessi (hobby, sport, amicizie...)
Il rischio maggiore della videodipendenza è l' EPILESSIA.
L' epilessia è una malattia neurologica del cervello, caratterizzata dal ripetersi di crisi epilettiche (manifestazione elettronica dovuta ad una scarica abnorme dei nostri neuroni cerebrali; questa scarica può avvenire in maniera spontanea se c'è ad esempio una patologia, oppure può anche avvenire in particolari situazioni, in seguito a determinati stimoli luminosi, ad esempio durante l' esposizione ai videogiochi.
I fattori che incrementano le crisi epilettiche sono:

- essere un soggetto fotosensibile (predisposizione genetica)
- gli stimoli propriocettivi degli occhi e delle palpebre
(videofissazione)
- movimento e coordinazione occhio-mano
- emotività
(coinvolgimento emotivo)
- tensione psichica
(livello di concentrazione)
- pensiero strategico
(stregie da mettere in atto durante il gioco competitivo)

Al termine dell' intervento sono state dati alcuni suggerimenti utili e preventivi per allontananarsi dalla Videodipendenza e quindi per non diventare un soggetto a rischio e per evitare eventualmente anche le crisi epilettiche:

- rispettare le distanze di sicurezza dallo schermo (almeno tre metri)
- utilizzare gli schermi televisivi ad alta frequenza e ai cristalli liquidi (poichè riducono la fotosensibilità), soprattutto per i  soggetti potenzialmente a rischio.
- ridurre il tempo davanti ai videogiochi (massimo un' ora al giorno)
- effettuare frequenti e brevi pause
- Lasciare spazio ad altre attività "reali" e "sociali" come lo sport, gli amici, gli hobby...

E' fondamentale specificare che non è lo strumento di gioco di per sè ad essere nocivo, ma il suo utilizzo incondizionato e spropositato, perciò la regola migliore rimane sempre e comunque la PREVENZIONE, fondata su buone abitudini, la conoscenza e la consapevolezza degli eventuali rischi del gioco.


Gli incontri sono stati condotti dalla Dott.ssa Margherita Giordano,  
Psicologa specializzata in:
 tecniche di rilassamento,
 dipendenze
 psicologia dell' età evolutiva
 strategie arteterapeutiche

per info e contatti  320 6397160
mail. artecorpomente@live.it / marghygio@yahoo.it