I bambini entrano in
contatto con la danza molto velocemente se lo possono fare attraverso il gioco, che è la via più naturale, soprattutto quando i
bambini sono molto piccoli, in età di scuola materna e anche dell’asilo nido.
Quindi la danza
soprattutto in questa età deve assumere una valenza
ludica, poiché il gioco è la principale attività del bambino nella sua
prima infanzia.
La danza, come il gioco,
ha un valore psico-pedagogico, in quanto oltre a migliorare la
struttura fisiologica del bambino, perfeziona:
-
le
sua capacità cognitive e psichiche (intelligenza,
attenzione, pensiero, volontà..)
-
la sua psicomotricità (velocità, coordinazione, riflessi, prontezza,
resistenza, abilità..)
-
le sue capacità relazionali, migliorando il contatto con l’altro, la
socializzazione e la reciprocità.
-
l’apprendimento di alcune regole, come il rispetto dell’altro e
del proprio turno, oppure come esplorare la sua capacità di muoversi, ma anche
di stare fermo.
Inoltre la danza
attraverso le sue espressioni, i suoi movimenti e le sue azioni diviene
un’efficace mezzo di:
- espressività
corporea
- comunicazione non verbale
- ricerca, conoscenza di sé e consapevolezza
del proprio corpo
- immaginazione,
creatività e fantasia.
L’esperienza corporea della
danza porta il bambino a confrontarsi con concetti come peso, energia, spazio,
tempo, a dare importanza al campo visivo e acustico, aiutando
quindi a migliorare le capacità di concentrazione e di equilibrio grazie al
lavoro sull’allineamento e sul centro di gravità.
Qui di seguito riporto schematicamente il modello teorico di rifermento, il target, spazi e tempi, gli obiettivi, gli strumenti e la metodologia in riferimento ad un progetto proposto in vari asili nido.
MODELLO TEORICO DI RIFERIMENTO: si adotta la prospettiva sistemica propria della
psicologia della salute, in un’ottica di prevenzione e promozione alla salute e
considerando il soggetto da un punto di vista biologico, psicologico e sociale.
TARGET: i
bambini dell’asilo nido e della scuola
materna
SPAZI E TEMPI:
le attività e le lezioni di danza verranno svolte presso la scuola che frequentano i bambini in un periodo annuale
con la frequenza di una o due volte a settimana. Ogni lezione dura un’ora.
OBIETTIVI:
-
Favorire lo sviluppo psicologico e
cognitivo
-
Migliorare la psicomotricità
-
Migliorare la percezione di
sé, nonché la consapevolezza del proprio corpo
-
Sviluppare le capacità relazionali e affettive
-
Consolidare le capacità creative e
immaginative
-
Potenziare l’espressività corporea
-
Incrementare le capacità comunicative ed
emotive
-
Educare al movimento e al ritmo
-
Migliorare a relazionarsi con lo spazio
SRUMENTI:
Cd musicali (musica appropriata allo sviluppo psicologico e cognitivo dei
bambini), stimoli musicali, corporei e anche attrezzi, giocattoli, oggetti di
uso quotidiano.
METODOLOGIA:
La lezione di danza si
suddivide in varie fasi:
1)
Riscaldamento,
caratterizzato dal movimento di ogni parte del corpo a tempo di musica; si
parte dalla testa, poi spalle, braccia, mani, busto, gambe e piedi. Si tratta
di piccoli esercizi che hanno lo scopo
di incrementare la percezione del
proprio corpo, oltre che a riscaldare i muscoli. Già in questa fase i bambini
iniziano ad approcciarsi al ritmo e alla musicalità.
2)
Apprendimento di piccole coreografie in modo da incrementare le capacità di memorizzazione,
concentrazione, equilibrio e coordinazione. Qui si lavora con il ritmo, sia
quello interiore offerto dalla musica e sia quello sottolineato dal battito delle mani e dei
piedi. Qui sono fondamentali l’orientamento spaziale
3)
Improvvisazione, si
lasciano i bambini ballare liberamente con la musica per potenziare le capacità
creative e immaginative.
La Dott. ssa Giordano Margherita
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