martedì 19 dicembre 2017

Movimento Creativo: risorsa e potenzialità per il Ben-Essere




La mia professione mi dà quotidianamente la possibilità di sperimentare quello che è il Movimento Creativo e con questo post vorrei darne una definizione se non ottimale, per lo meno comprensibile e (perché no) magari indurre in voi che state leggendo la curiosità di sperimentare direttamente questa esperienza. Non è così facile e scontato spiegare a parole cosa sia, poiché non si tratta di qualcosa di statico e concreto, ma di un PROCESSO attivo e dinamico, che quindi si contrappone ad uno stato stabile, immutabile e invariabile. Solitamente quando cerco di esprimere a parole un concetto complesso come questo, provo a buttare giù le prime parole che mi vengono in mente, che meglio si associno a quel concetto e quando penso a cosa sia il Movimento Creativo penso a un gesto, una danza, un respiro, un' azione, uno sguardo, uno spostamento, un viaggio, un cammino..penso quindi a qualcosa che si crea, si genera e si trasforma.

Ma quando il Movimento diventa CREATIVO?

Quando il movimento parte da un' improvvisazione e questa improvvisazione proviene a sua volta da nostri impulsi più interiori che si concretizzano poi nel movimento puro e autentico. Il Movimento Creativo ci permette quindi di dare e di darSi, di sentire e di sentirSi, di guardare e di guardarSi... ci permette di fare esperienza con il nostro SE', di conoscere il ME e l' ALTRO DIVERSO DAL ME in un'azione comune, reciproca e condivisa...quando ci permette di esplorare nuovi modi di fare e NUOVI MODI DI ESSERE NEL MONDO, nello spazio, nel qui ed ora...quando ci permette di osservare, capire e sperimentare il cambiamento, un CAMBIAMENTO COSTRUTTIVO, INTROSPETTIVO e INTIMO.
Il Movimento Creativo è quel processo creativo che ci induce ad una conoscenza maggiore di Sè, ad cambiamento consapevole e quindi al nostro benessere interiore.
Il movimento creativo è voglia di scoperta e ri-scoperta, è ricerca incessante, è stupore, sorpresa, meraviglia, è follia...è un processo irrazionale ma consapevole capace di creare un equilibrio, un' armonia interiore, o meglio un' armonizzazione danzante.
Il Movimento Creativo è insita nell'entità corporea, è quindi una DANZA DEL CORPO, una danza dei sensi..ovvero la DANZA DELLE EMOZIONI! E quale movimento più bello e armonico, quale danza più pura e autentica se non la DANZA DELLA VITA?



"Vivendo in modo creativo ci si rende conto del fatto che ogni cosa che facciamo aumenta
 il senso di essere vivi, di essere noi stessi, insostituibili e unici." 
(Donald W.Winnicott)

mercoledì 13 dicembre 2017

Cos'è la CREATIVITA' e come contribuisce al nostro BENESSERE?




Tutti partiamo da un concetto stereotipato che la creatività appartiene solamente agli artisti come ad esempio musicisti, danzatori, cantanti, scrittori...ma è fondamentale prima di tutto chiarire che la CREATIVITA' APPARTIENE A TUTTI, ovvero tutti siamo potenzialmente creativi, tutti possediamo il potenziale creativo ma non sempre ne siamo coscienti e consapevoli. In realtà la creatività risiede anche in semplici azioni o situazioni quotidiane, come ad esempio preparare una bella cena, apparecchiare con dedizione una tavola, scegliere l'abito da indossare, cantare sotto la doccia, arredare la propria casa..
E' evidente che l'artista vive la propria creatività come un bisogno non solo personale ma anche professionale, e la utilizza come tale.
La creatività è un impulso naturale e vitale dell'esistenza umana. 
La nascita, l'atto di nascita di per sè è il nostro primo atto creativo della nostra vita. Questo processo creativo poi si evolve nel corso della nostra vita ma a volte l'ambiente circostante, l'influenza sociale, familiare e culturale possono inibire la nostra creatività ed è da questo momento in poi che si inibiscono le nostre emozioni innescando la paura di esprimersi e reprimendo la nostra forza vitale, facendo così emergere conflitti interni, tensioni, aspetti nevrotici, ansie, fobie, paure.
Proprio per questo la creatività è necessaria e vitale per la nostra esistenza! 


Ma cosa significa essere creativi?

Essere creativi vuol dire lasciare fluire gli impulsi interiori aprendosi alle emozioni.
Gli impulsi e le emozioni non possiamo che ritrovarle e ricercarle nel nostro CORPO.
Significa quindi sentire e percepire il nostro ESSERE in azione e in contatto con il proprio mondo interiore. Questo contatto non è sempre facile e scontato, poichè richiede esercizio per imparare l'arte dello stare con se stessi, l'arte dell'ascoltarsi, l'arte della presenza, l'arte dello stare nel qui ed ora. L'artista ha la fortuna di aver già appreso questi meccanismi e processi, anche se spesso è condizionato dal risultato del suo prodotto artistico legato a canoni estetici e di perfezione. Il non artista può certamente apprendere ad essere creativo, ad essere artista e può utilizzare il suo potenziale creativo per accrescere il suo Benessere. 
La creatività ci permette di imparare a sentire e osservare i nostri impulsi. 
Dietro questi impulsi ci sono i nostri desideri e i nostri bisogni.
Tutto ciò arricchisce la conoscenza e consapevolezza di noi stessi e del nostro ESSERE.

Creatività è quindi un processo di integrazione e interazione tra Corpo e Mente.
Questo processo di integrazione tende ad affievolirsi nella vita adulta, poichè da adulti perdiamo principalmente il contatto con la nostra dimensione corporea privilegiando il canale comunicativo della ragione, del pensiero, della razionalità.
Attraverso la creatività è possibile ricreare e ritrovare il rapporto armonico tra il corpo e la mente, riappropriandosi soprattutto di quella dimensione corporea che caratterizza il nostro essere stati bambini.

“Da giovani, quando guardavamo un aeroplano nel cielo, l’intero corpo guardava in su. Quando ci chinavamo per guardare un insetto, l’intero corpo si chinava giù ma poi, gradualmente soltanto gli occhi, con un limitato movimento del collo hanno guardato. Quando ci allunghiamo verso qualcosa, soltanto il braccio si allunga. Quando camminiamo, solo le gambe camminano. L’eccitazione corporea, l’azione totale di tutto l’organismo, si è frantumata in gesti separati. Il bel flusso dell’energia, il senso di connessione, è sparito” (Whitehouse,in Pallaro 2003)

E' proprio questo il senso di connessione che dobbiamo riacquistare!
Per permettere questo è fondamentale recuperare la dimensione corporea e ludica, componenti che appartengono al nostro bambino interiore.

Quindi come arte e creatività contribuiscono al nostro benessere psicofisico?
- L'integrazione corpo-mente permette di recuperare la relazione tra 3 dimensioni: corpo che agisce, corpo che sente e corpo che si sente. Ciò permette di sviluppare quella coscienza recettiva, che osserva se stesso senza giudizio. Aprirsi alla creatività in senso ampio, significa godere di essa e della sua essenza senza l’esigenza della perfezione nel risultato, poiché la perfezione ci allontana dai nostri bisogni e quindi da noi stessi.
- Aumentando la capacità di ascolto e di percezione delle nostre reazioni fisiche e corporee (aumento battito cardiaco, tensione o rilassamento muscolare, respiro affannato o rilassato..) possiamo iniziare a percepire i nostri impulsi nascosti, inibiti, inespressi che cercano di emergere, arricchendo così la nostra possibilità di sviluppare un processo creativo autentico, ovvero la nostra forza vitale.
- Lo sviluppo del processo creativo accresce la coscienza corporea e la capacità percettiva. Questo arricchisce la nostra auto-conoscenza, la consapevolezza di sè, il rapporto con se stessi e gli altri.

Cos'è la creatività per me?
Creare è COSTRUIRE. Si costruiscono storie, musiche, danze, canzoni...e in questo processo lungo, intimo e complesso si dà forma a nuove idee, nuovi significati, nuove aspettative, nuove prospettive, nuove esperienze, nuovi viaggi.
Creare è Nascita e RINASCITA. E' scoperta ma soprattutto RISCOPERTA.
Creare è CORPO IN GIOCO, un corpo che ritorna ad essere bambino per riacquistare la sua dimensione ludica e corporea. Attraverso il gioco, lo stupore e la curiosità si impara ad esplorare il mondo.
Creare è paradossalmente DISTRUZIONEAnche Picasso diceva "Ogni atto di creazione è, prima di tutto, un atto di distruzione"...perchè creare è un pò come rompere vecchi schemi, distruggere le vecchie idee, quelle idee omologate e stereotipate...per questo ogni atto creativo implica inevitabilmente un cambiamento e una trasformazione!

La creatività rappresenta la nostra forza vitale di cambiamento, una processo che ci conduce al nostro Benessere fisico, psichico, affettivo, relazionale.

La creatività ci rende quindi vitali, unici e autentici, poichè l'atto creativo ci permette di lasciare la nostra impronta nel mondo.


“È nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, 
è in grado di essere creativo e di fare uso dell'interpersonalità, 
ed è solo nell'essere creativo che l’individuo scopre il sé.  
(Donald Winnicott)


venerdì 1 dicembre 2017

COMFORT ZONE: cos’è e perché è importante saperne uscire ogni tanto?


La Psicologia Comportamentale definisce la comfort zone come:
“La condizione mentale in cui la persona agisce in uno stato di assenza di ansietà, con un livello di prestazioni costante e senza percepire un senso di rischio”

Tutti abbiamo le nostre comfort zone: la nostra casa, un luogo particolare, una stanza, l’amica di sempre, la mamma, una città, il fidanzato, la fidanzata, la moglie, il marito, un cane, la “giornata tipo”, un libro. Insomma le comfort zone sono tante, tantissime e molto varie e ovviamente sono molto soggettive.

Quando ci esponiamo oltre la nostra comfort zone percepiamo uno stato di ansia e un alto livello di rischio.
Quando invece al contrario evitiamo situazioni nuove ci sentiamo sollevati dal peso dell'ansia e della paura.
Tutto ciò che fa parte della nostra comfort zone ci fa quindi stare bene, a proprio agio e al sicuro. Sappiate che è bene averne una, anzi tante! 
Ma allora perché è importante saperne uscire ogni tanto?

Rimanere ancorati nella nostra confort zone per molto tempo ci ingabbia in una vita prevedibile, gestibile, controllabile, conoscibile rendendo la nostra vita piatta e senza stimoli. A volte la nostra comfort zone può diventare la nostra prigione perché:
Non si cresce
Non si evolve
Non si cambia

Imparare ad uscire dalla nostra confort zone ci dà invece l’opportunità di crescere e imparare perché ci permette di:

- sperimentare noi stessi in altri luoghi o situazioni.
- conoscere meglio noi stessi, le nostre reazioni e le nostre emozioni
- scoprire nuove parti di sé
- scoprire nuove possibilità di Essere
- scoprire nuove possibilità di agire
- individuare le nostre risorse
- apprendere il nuovo
- cambiare ed evolvere
- credere di più in se stessi e nelle proprie capacità
- accrescere l’ autostima

Questo processo non è sempre facile e immediato poiché richiede rischio e coraggio.
Osare ci espone alle cadute, alle sconfitte...ma ne vale sempre la pena!

La crescita personale, il successo in qualcosa, una vita migliore che stai cercando o desiderando, non si trovano nella tua zona di comfort, altrimenti le avresti già raggiunte senza difficoltà: esse si trovano fuori e per raggiungerlo devi uscire, andare oltre, altrove, più lontano e quindi  bisogna OSARE, RISCHIARE, AGIRE!

Per farlo in modo efficace è importante farlo con consapevolezza e a piccoli passi. Farlo bruscamente potrebbe innescare troppo stress. L’obiettivo non è abbattere drasticamente la comfort zone ma allargarla gradualmente per aumentare e allargare il nostro stato di benessere.

Prova a pensare e ricordare a tutte le cose belle che hai ottenuto dalla vita, quando sei uscito dalla tua comfort zone! Come ti sei sentito dopo? Sicuramente bene e soddisfatto, vitale, energico!

La nostra comfort zone è solitamente in contrasto con quello che vogliamo realmente dalla vita. Tutti vogliamo cambiare qualcosa, ma non sempre abbiamo il coraggio di farlo realmente. Ad esempio:
- Interrompere un rapporto d’amore che non va
- Cambiare il lavoro che non ci piace
- Avere tanti e nuovi amici

In questi esempi illustrati il rapporto d'amore, il lavoro, la solitudine rappresentano alcune  comfort zone perché queste condizioni, pur procurandoci disagio e malessere, ci danno la possibilità della prevedibilità. La prevedibilità delle cose ci permette di gestire e controllare la nostra vita, le nostre emozioni, senza esporci al rischio, a quello che è nuovo e sconosciuto, riducendo ed evitando così ansie e paure.

Quindi cosa possiamo fare in concreto per uscirne e abbandonare tutto quello che apparentemente è confortevole per noi?

Ti consiglio di partire con un primo piccolo esercizio:

Fai ogni giorno qualcosa che ti fa paura.
Fai ogni giorno qualcosa di “scomodo”, di diverso dalla tua routine.

Sperimenta le tue paure e ascolta le tue emozioni in quel momento
E se ti va scrivimi per condividere questa tua esperienza.. fuori dalla tua zona di comfort!


“La tua vita inizia dove finisce la tua zona di comfort.”
(Neal Donald Walsch).


mercoledì 29 novembre 2017

Perchè intraprendere un percorso di CRESCITA PERSONALE




Spesso si parla di Crescita Personale. Ma di cosa si tratta?
Cosa significa intraprendere un percorso di crescita personale?
La crescita personale è un PERCORSO, è quindi un processo attivo e dinamico.
Mi piace utilizzare la metafora del VIAGGIO, perché la crescita personale è proprio come un viaggio. C’è una partenza e c’è un arrivo ma con tante avventure nel mezzo. Durante questo viaggio ci sono nuovi incontri, nuovi posti, nuove persone, nuovi odori, nuovi sapori. E’un cammino a volte lungo, a volte tortuoso, a volte faticoso, a volte bello, a volte brutto, a volte sconosciuto, ma che se vissuto con consapevolezza e determinazione può condurci a scoprire nuove parti di sé, nuove opportunità e nuove risorse.
In base alla mia esperienza personale e professionale voglio definire la Crescita Personale attraverso tre parole chiave, attraverso le tre C:
CONSAPEVOLEZZA - CAMBIAMENTO - CRESCITA

Crescita Personale è prima di tutto CONSAPEVOLEZZA, perché implica ricerca, scoperta e riscoperta consapevole. E’ quindi un atto di responsabilità.
Capita molte nella vita di non stare bene, di sentirsi spersi, disorientati, incompleti, frustrati, ansiosi, infelici perché spesso blocchi emotivi e abitudini ci ingabbiano in una condizione di disagio e di malessere dal quale non si sa come uscirne. Non sempre siamo consapevoli di questi nostri blocchi. Un percorso di crescita personale aiuta e facilita il processo di consapevolezza. Ci aiuta a capire e conoscere quello che non va bene in noi, quello che facciamo, come agiamo, le nostre scelte, i nostri bisogni, le nostre emozioni, le nostre esigenze attraverso un processo di conoscenza, di auto-conoscenza e ascolto attivo di sé.

Crescita personale è CAMBIAMENTO.
Non esiste crescita personale senza cambiamento, senza un cambiamento consapevole. 
Una volta raggiunta la consapevolezza di noi stessi, siamo pronti a cambiare e quindi ad agire!
Il cambiamento implica rischio e azione.
E’ quindi un atto di coraggio.
Come dice Bob Croptor “il cambiamento è inevitabile, la crescita personale è una scelta”

Ma che cosa è il cambiamento? 
E perché è cosi fondamentale per raggiungere la crescita personale?
Il cambiamento ci aiuta a SPERIMENTARE nuove modi di essere, nuove risorse e nuove modalità di affrontare una situazione, un disagio o un problema.
Il cambiamento ci insegna dunque a saper uscire dalla nostra Comfort Zone (approfondirò questo concetto nel mio prossimo articolo)

Questo processo di consapevolezza e di cambiamento ci porta alla nostra terza C: la CRESCITA, un processo di trasformazione e di EVOLUZIONE del nostro ESSERE che ci aiuta a:
- migliorare il rapporto con se stessi e gli altri
- credere in se stessi e nelle proprie capacità
- rafforzare la propria Autostima
- migliorare il Benessere psicologico
- valorizzare le proprie risorse individuali
- promuovere l’autonomia
- agevolare le proprie capacità decisionali
- sviluppare strategie più efficaci e funzionali
- essere resilienti

Un percorso di crescita personale ci aiuta ad Amarci e ad Esserci.

“Il cambiamento è duro all’inizio, incasinato nel mezzo e glorioso alla fine.” 
Robin Sharma.



giovedì 24 agosto 2017

I miei servizi: sostegno psicologico per il tuo Benessere


I servizi di SOSTEGNO PSICOLOGICO sono rivolti a coloro che stanno vivendo una qualsiasi condizione di disagio di tipo personale, affettivo, relazionale, familiare, esistenziale, lavorativo, scolastico..




Mi occupo di sostegno psicologico rivolto a minori, adolescenti, genitori e famiglie,

promuovendo il benessere psicologico, percorsi di crescita personale, accrescimento

autostima, gestione ansia e stress, sostegno alla genitorialità.

I miei servizi si rivolgono principalmente a:

-  MINORI  e  GIOVANI ADULTI 
  • disagio relazionale, affettivo, comportamentale
  • orientamento scolastico
  • problemi di inserimento sociale-lavorativo
  • problemi di dipendenze


-  FAMIGLIE
  • che necessitano di supporto alla genitorialità
  • in condizione di disagio
  • con presenza di disabili 
  • straniere con problematiche di integrazione
  • con problematiche di separazione
  • nuclei mono-genitoriali

Inoltre fornisco un servizio di SOSTEGNO PSICOLOGICO ASSISTENZIALE DOMICILIARE oppure ONLINE (mail, skype, etc) rivolto a persone in condizione di reale difficoltà fisica a raggiungere il luogo di assistenza psicologica. 


Per maggiori informazioni o per fissare un appuntamento:

cell. 3206397160
mail. artecorpomente@live.it




martedì 20 giugno 2017

Sostegno psicologico alla famiglia con figli disabili: per ricreare una famiglia felice!


La mia esperienza personale e professionale, lavorando presso il mio studio e anche come Assistente Educativa a scuola, mi ha portato a stare a stretto contatto non solo con gli alunni disabili, ma anche con le loro famiglie. Ho osservato quanto sia difficile soprattutto per i genitori gestire la quotidianità, non solo all'interno del contesto scolastico ma anche altrove. Ho sempre percepito in loro un forte disagio, disadattamento, stanchezza e frustrazione.
La nascita di un figlio stravolge l'equilibrio della famiglia e le sue dinamiche interne.
Quando nasce un figlio con una forma di disabilità (fisica, cognitiva, mentale) la famiglia si trova ancora più impreparata ad affrontare questa situazione.




E' un fenomeno dirompente all'interno del ciclo di vita della famiglia ed è un evento altamente stressante, poichè richiede un' elevata componente riorganizzativa ed un ulteriore sovraccarico fisico ed emotivo della famiglia.

Quando i genitori ricevono la diagnosi effettiva vivono varie fasi mentali ed emotive:
- Rifiuto o Negazione ("No, non è possibile che mio figlio abbia questo...")
- Iperprotezione ("non sapranno mai come curare mio figlio...solo io so farlo")
- Rabbia
- Depressione e isolamento
- Vergogna e imbarazzo
- Accettazione

Da un punto di vista psicologico è indispensabile agire e intervenire non solo sul sintomo (in questo caso sulla disabilità del bambino/a), ma è estremamente necessario fornire un sostegno psicologico anche ai genitori e alla famiglia del bambino disabile.
Il sostegno psicologico rivolto ai genitori di figli disabili rappresenta una strategia efficace per imparare a rilevare, comprendere e sviluppare insieme quelle risorse e potenzialità che già si possiedono ma che spesso sono inespresse, inconsapevoli ma necessarie per gestire al meglio questo particolare tipo di evento.
L'obiettivo principale di questo tipo di intervento è proprio quello di salvaguardare il benessere psicologico di ogni componente della famiglia. 
Per far si che i genitori affrontino in maniera efficace questa situazione è necessario individuare e sviluppare le capacità di coping e di resilienza.

Gli obiettivi specifici di questo tipo di intervento sono quelli di:
- Accrescere le competenze genitoriali
- Accrescere l'autostima e l'autoefficacia
- Diventare genitori resilienti
- Ridurre le fonti di stress
- Capacità di valutazione e di coping (uso di strategie per far fronte allo stress)
- Migliorare le relazioni e gli stili comunicativi della famiglia
- Migliorare la rete sociale extrafamiliare per evitare l' isolamento sociale che non fa altro che alimentare lo stato di angoscia e impotenza
- Imparare a saper fidarsi e affidarsi alle risorse di cura che il territorio offre (centri di assistenza diurni, centri residenziali, assistenza psicologica..)

Se stai attraversando un periodo familiare particolarmente stressante e non sai come gestire le relazioni, i bisogni, le emozioni, puoi contattarmi per ricevere sostegno e ascolto e per intraprendere insieme un percorso di intervento mirato ed efficace...e per ricreare una famiglia felice!

  • Ricevo a Milano su appuntamento.
  • Inoltre fornisco un servizio di assistenza psicologica DOMICILIARE e ONLINE a distanza(attraverso mail, chiamate, videochiamate, Skype)

Cell. 320 6397160
mail. artecorpomente@live.it



venerdì 9 giugno 2017

Sostegno alla genitorialità: diventare genitori consapevoli

Quando nasce un figlio si prova una gioia indescrivibile, poiché rappresenta uno dei momenti più importanti e significativi dell'esistenza dell' uomo e di una coppia, ma spesso diventare genitori diviene il mestiere più difficile da svolgere.

Quando si diventa genitori si va incontro ad un vero e proprio periodo di transizione e di significativi cambiamenti:

- c'è un considerevole passaggio esistenziale dall'essere solo moglie e marito (o conviventi) all'essere anche madre e padre.
- questo nuovo ruolo di madre e padre comporta l'assumersi di nuove responsabilità.
- cambiano gli equilibri della coppia e le proprie abitudini quotidiane.
- soddisfare i bisogni del proprio figlio diventa la principale priorità per i neo-genitori.
- ci sono nuove progettualità e nuove prospettive di vita.

Tutti questi cambiamenti possono incidere negativamente sulle aspettative che i neo-genitori investono in questo loro nuovo ruolo, venendo sopraffatti da emozioni contrastanti: molto spesso emozioni negative come ansie, paure e preoccupazioni prevalgono sulle emozioni positive, questo perché a volte i genitori possono sentirsi inadeguati e incompetenti in base al loro nuovo ruolo.
Può capitare che l'attesa, le aspettative investite, il nuovo ruolo e le nuove responsabilità spesso aumentano le loro insicurezze e la loro difficoltà nel gestire le loro emozioni, influenzando sullo stile educativo e di crescita verso i propri figli.

Proprio per questo gli interventi di sostegno alla genitorialità possono essere molto utili ed efficaci per affrontare con maggiore serenità e consapevolezza questo periodo delicato di transizione, poiché hanno lo scopo preventivo di rendere consapevoli il neo-genitore del proprio patrimonio di risorse e competenze che possiede, ma che spesso non utilizza o pensa di non avere, soprattutto quando attraversa momenti di vita particolarmente stressanti.

Se questo periodo di transizione diventa stressante o frustrante, contattami per fissare un appuntamento e progettare insieme un piano d' intervento efficace.

Cell.  320 6397160
mail. artecorpomente@live.it


venerdì 7 aprile 2017

GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE: la DEPRESSIONE è la seconda causa di disabilità fisica e psichica





Oggi è LA GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE e l'OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha deciso di dedicare questa giornata alla DEPRESSIONE. 
Sono 350 milioni le persone che al mondo soffrono di depressione. 
In Italia circa 4 milioni e solo 1 persona su 3 chiede aiuto e si cura. 
La fascia di età più colpita va dai 30 ai 49 anni.
Secondo l'OMS è la seconda causa di disabilità fisica e psichica al mondo, la prima è l'infarto. 
La depressione fa parte dei disturbi dell'umore e i sintomi più comuni sono:


- Il basso tono dell'umore
- Perdita di piacere e interesse per qualsiasi attività 
- Perdita di energie
- Disturbi del sonno
- Forte riduzione/aumento dell'appetito
- Scarso desiderio sessuale
- Dolori fisici
- Sentimento di angoscia e colpa
- Ruminazione mentale, continuare a pensare alla propria condizione e alle possibili cause
- Bassa autostima e autocriticismo
- Tendenza all'isolamento
- Pensieri riguardanti il suicidio


La DEPRESSIONE NON E' UN MODO DI ESSERE MA E' UNA MALATTIA,
PERCIO' HA BISOGNO DI CURE.
CHIEDERE AIUTO E' IL PRIMO PASSO VERSO LA GUARIGIONE.
UN PERCORSO TERAPEUTICO E' UN ATTO FONDAMENTALE DI CONSAPEVOLEZZA E DI CORAGGIO CHE PUO' SALVAGUARDARE LA TUA VITA E IL TUO BENESSERE PSICOLOGICO.



martedì 4 aprile 2017

Il colloquio psicologico: obiettivi e risorse per il proprio Benessere





Il colloquio psicologico è uno strumento efficace di supporto, sostegno ed intervento per raggiungere il proprio Benessere. 
Il colloquio psicologico di tipo individuale è indicato nei casi in cui la persona si trova a vivere situazioni di disagio psicologico di diversa natura: esistenziale, affettivo, emotivo, relazionale, familiare. Tale disagio può essere legato a particolari situazioni che si verificano durante il corso della vita (lutto, matrimonio, divorzio, problemi lavorativi, malattie) oppure a difficoltà nella gestione delle proprie relazioni interpersonali (amici, lavoro, famiglia). 
Tutti questi fattori si potrebbero ripercuotere negativamente nella vita quotidiana della persona  provocando sintomi psicofisici come ad esempio lo stress, l' ansia, la depressione, le fobie, gli attacchi di panico, aggressività, disturbi del sonno, etc.. e condizionando il proprio Benessere psicofisico.
Con l’ausilio dei vari colloqui di sostegno psicologico è possibile prima di tutto analizzare la difficoltà che la persona si trova a fronteggiare, precisare e fissare gli obiettivi raggiungibili e infine pianificare l’intervento psicologico più adatto per mezzo di un lavoro individualizzato e specifico. ll sostegno psicologico rappresenta quindi un supporto essenziale nei momenti di disagio esistenziale ed emotivo connesso a situazioni critiche della vita ed un efficace strumento di cura in stati di difficoltà relazionale e affettiva. 
Inoltre fornisce uno spazio di ascolto accogliente e non giudicante che consente di elaborare le proprie emozioni, la sofferenza ed eventuali traumi. 
L’intervento ha quindi lo scopo di:
-  promuovere lo sviluppo, l’autonomia della persona
-  individuare e valorizzare le proprie capacità e risorse individuali
-  agevolare le abilità decisionali 
-  accrescere la consapevolezza di sé e del proprio ruolo nella gestione delle diverse difficoltà della vita quotidiana di carattere personale, familiare, lavorativo
-  sviluppare strategie più efficaci e funzionali per fronteggiare difficoltà presenti e future. 
-  imparare quindi ad essere resilienti.




"La frase più pericolosa in assoluto è: 
Abbiamo sempre fatto così"  
(Grace Hopper)        
    






Per info o prenotare un incontro:

Dott.ssa Margherita Giordano
cell. 320 6397160
mail. artecorpomente@live.it




                                                               
                    

domenica 2 aprile 2017

GIORNATA MONDIALE SULLA CONSAPEVOLEZZA DELL' AUTISMO







Oggi 2 aprile GIORNATA MONDIALE SULLA CONSAPEVOLEZZA DELL' AUTISMO.


E' importante informare e sensibilizzare perché ancora oggi molti sono i muri da abbattere. 
La società, le famiglie, il sistema scolastico non sempre rispondono in maniera adeguata ed efficace di fronte all'autismo. Molti genitori infatti spesso rifiutano la diagnosi per paura, perché il pensiero immediato è un figlio senza futuro. Ma non è così! Perciò informarsi aiuta ad avere maggiore consapevolezza del problema e ad aiutare il proprio figlio.
La diagnosi precoce aiuta sia i genitori a comprendere meglio i comportamenti dei propri figli, a casa e fuori, e sia gli insegnanti a gestire meglio l'inserimento in classe, purtroppo ahimè ancora un pò impreparato e inadeguato.

Inoltre molto importante è intraprendere un percorso terapeutico che può aiutare e supportare sia i genitori che i figli nella gestione delle emozioni e dello stress. E' quindi fondamentale un lavoro di rete: famiglia, scuola e società. L'obiettivo non è cambiare questi ragazzi perché possono darci tanto, possono offrirci un punto di vista diverso della realtà.

Perciò impariamo ad entrare delicatamente nel loro mondo e scopriremo un MONDO SPECIALE!




venerdì 27 gennaio 2017

Riflessioni..




"Non ti dò il pesce, 
ma la canna da pesca,
 e ti insegnerò ad usarla, 
perchè tu possa pescare da solo"
(K. Powell)




Questa citazione secondo me rappresenta perfettamente quello che realmente fa uno Psicologo.
Lo Psicologo non fornisce soluzioni e ricette pronte al problema (il pesce), ma gli strumenti necessari per gestirlo e affrontarlo (la canna da pesca). Come? Attraverso la via della consapevolezza e della ricerca interiore delle proprie risorse e potenzialità.